Mi pare che meriti un pur celere commento il recentissimo discorso tenuto dal presidente russo Vladimir Putin.
Un discorso in sé per sé importante, ma che soprattutto appare degno di rilievo nel contesto storico che si sta profilando, quello di un conflitto ormai totale tra Stati Uniti e Russia. Se fate caso, nemmeno più si parla di diplomazia, di accordi e di pace.
Semplicemente si usa la formula “vincere la guerra“: ciò che presuppone che la guerra sia ormai totale è che possa risolversi unicamente con la vittoria di una parte e con la disfatta dell’altra.
Ebbene il discorso di Vladimir Putin naturalmente in Italia è stato diffamato e ridicolizzato dagli autoproclamati con formula quanto mai orwelliana “professionisti dell’informazione”, i quali si sono guardati bene dal prenderlo sul serio, come invece dovrebbe fare il giornalismo vero, se ve ne fosse uno autenticamente tale in Italia.
Su Repubblica, ad esempio, che ci piace immaginare con le bandiere a stelle e strisce esposte con orgoglio nella redazione romana, addirittura hanno parlato di fake news e così facendo hanno perso un’altra occasione per fare bella figura tacendo.
La verità è che Putin nel suo discorso ha ribadito alcuni nuclei essenziali già ampiamente noti.
Anzitutto ha chiarito che questa è essenzialmente la guerra che l’Occidente sotto cupola atlantista sta conducendo contro la Russia, una guerra che l’Occidente, Washingtoniano, conduce contro essa, impiegando l’Ucraina del guitto Zelensky, attore nato con la N maiuscola, in guisa di semplice bastone per provocarla, per trascinarla nel conflitto totale con gli Stati Uniti, come in parte già è da tempo. È fin dagli anni ’90, del resto, che gli Stati Uniti si espandono verso Oriente, occupando gli spazi che un tempo furono di pertinenza dell’Unione Sovietica.
Putin ha rivelato l’ovvio, cioè il fatto che questa guerra è voluta da Washington e dalle sue colonie senza dignità, tra le quali, sa va sans dire, spicca l’Unione Europea, che ogni giorno di più appare una semplice espressione geografica, ogni giorno di più si rivela risibile nelle sue posizioni che la stanno letteralmente distruggendo sotto ogni profilo, non da ultimo sotto il profilo della già bassa credibilità internazionale. La Meloni che abbraccia il guitto Zelensky nei giorni scorsi resta sotto questo profilo la scena più tragicomica tra quelle recenti, un monumento alla subalternità dell’Italia e dell’Europa tutta rispetto al padrone di Washington.
L’Unione Europea continua a mandare con zelo armi all’Ucraina e a fare sanzioni alla Russia.
E lo fa danneggiando soltanto se stessa. Lo fa semplicemente per obbedire al padrone a stelle e strisce. Putin, nel suo discorso, ha altresì rivelato un’altra cosa che già era ampiamente nota, e cioè che la Russia non intende cedere.
Al contrario, continuerà a difendere la propria sovranità, costi quel che costi.
Quand’anche si trattasse, come in parte già è, di portare fino alle estreme conseguenze belliche la propria difesa rispetto al vorace e rapace imperialismo a stelle e strisce, quello imperialismo sciagurato che usa l’Ucraina come semplice fantoccio manovrato dagli USA per i propri interessi.
Insomma, ha spiegato Putin, la Russia non intende cedere e gli Stati Uniti non possono immaginare di trattarla come hanno fatto con la Libia o con l’Iraq, come semplici potenze facilmente abbattibili. Non possono immaginarlo, dacché la Russia è una grande potenza e per di più ha la Cina dalla propria parte.
Sicché o si troverà un equilibrio come è auspicabile accada, oppure la guerra, suggerisce Putin, sarà condotta fino alle sue estreme conseguenze. Insomma, lo scenario è incandescente e letteralmente esplosivo.
Continuare a pensare che tutta la colpa sia solo della perfida Russia non fa certo onore all’intelligenza umana.
Radioattività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro