“Catastrofe spirituale”: c’è un punto del discorso di Putin che è passato inosservato ai più

Dice Putin: “Non ce l’ho con il popolo ucraino. Questo è molto importante da sottolineare ma il popolo ucraino è ostaggio del regime nazista di Kiev. Noi non siamo in guerra con il popolo dell’Ucraina ma appunto con chi lo tiene in ostaggio“.
Poi arriviamo alla parte, che permettetemi di dire, la più bella in assoluto del suo discorso, anche la più preziosa, in cui Putin sottolinea la catastrofe spirituale in Occidente.
Questa è una parte del discorso che deve interessare tutti i paesi occidentali, tutti i popoli che non sono disposti, che non accettano quella che anche Putin definisce la distruzione della famiglia e dell’identità culturale nazionale in Occidente.

Questa che lui chiama “catastrofe spirituale in Occidente” a mio avviso è il punto più forte del suo discorso, anche quello che noi viviamo di più sulla nostra pelle.
Siamo tutti testimoni che queste politiche progressiste imposte in gran parte dagli uomini di Davos e portate avanti per anni anche in Italia dal centrosinistra, sono politiche che mirano a distruggere le identità, a distruggere le radici dei popoli, i valori, ad uniformare tutto secondo quanto previsto dai fautori del grande reset di Davos.
Distruggere le identità culturali e nazionali e puntare ad una perversione dei valori e della società.
Dunque questo a mio avviso è uno dei tratti del discorso del presidente russo che mi ha maggiormente emozionato e anche maggiormente interessato perché ne abbiamo avuto prova con il recente Festival di Sanremo che è stato a tutti gli effetti non più un festival della canzone fortemente ancorato sui valori nazionali, ma un vero e proprio festival della perversione.

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