“Siamo sempre stati immersi nell’emotività della musica, del bello. Anche se tentano di cancellarlo e vogliono metterci davanti a un terminale con gli occhi sbarrati, noi torniamo sempre a voler emozionarci e soprattutto a renderci migliori“.
Fabio Duranti introduce così un tema cruciale sul quale vanno fatte alcune riflessioni.
Lo scorso venerdì è venuto a mancare lo storico giornalista italiano Maurizio Costanzo, conduttore dell’omonimo talk show serale. Un grande cordoglio si è svolto per un pilastro della tv italiana, fautore del celebre “salotto televisivo”, avanguardista della comunicazione anti mafia, ma un personaggio (come tutti i profili storici degni di nota) che tra i tanti successi ha conosciuto anche qualche ombra.
Forse è per questo che in seguito della dipartita del giornalista sono arrivati commenti duri e non certo adatti al momento.
Se hanno fatto discutere i selfie concessi da Maria De Filippi nel corso delle commemorazioni funebri, è tornata in voga in queste ore una particolare domanda che fu posta a Costanzo il 23 maggio 2021.
“Che cosa ti senti di dire ai no vax?“.
– “Che andassero via dall’Italia!“.
Una risposta che chiaramente non è piaciuta ai più, non certo legittimati alle critiche feroci di queste ore.
“Delle dichiarazioni aberranti, ovviamente. Un errore che probabilmente ha riconosciuto anche lui nel tempo“, commenta Duranti.
“Tuttavia si tratta di un attacco pesantissimo di odio: tutti commettiamo errori. La cosa più brutta però è vedere che neanche dopo la scomparsa delle persone c’è la pace. Noi chiediamo alle persone di non diventare come quelle che noi avversiamo. Come si possono scrivere delle cose orrende su persone che non ci sono più? Io non ero d’accordo su tante cose che diceva Maurizio Costanzo, ma perché andare a scrivere sui social? Il suo è stato un errore colossale, senza dubbio“.
A questo punto Duranti quindi si chiede: “Ma perché un uomo di questa intelligenza si è lasciato andare a queste dichiarazioni?“
“In quel momento di emotività si è lasciato andare, in quel momento di panico, di paura.
Ma soprattutto bisogna riflettere su un fatto: questo è accaduto perché qualcuno ci ha messo paura, perché qualcuno ci ha indotto questo.
E se ci è cascato anche lui, come è successo a tante altre menti, vuol dire che la paura che è stata indotta è stata veramente forte.
Non credo che una persona come Costanzo pensasse davvero che l’Italia si sarebbe dovuta liberare delle persone solamente perché non avevano seguito le indicazioni, ma probabilmente era convinto che quella indicazione avrebbe salvato il mondo, cosa che non è così, ovviamente“.
“Un errore però indotto dalla politica, dai grandi poteri che ci hanno fatto credere cose diverse. Gli uomini avevano già capito nel 1215 con la Magna Carta l’importanza della sovranità sul proprio corpo.
Sovranità che però col tempo hanno provato a togliere e hanno provato ad approfittarsene, creando però mostruosità come la frase sconsiderata di Costanzo, in primis.
La paura indotta dalla malattia è infatti lo strumento più forte nelle mani di chi vuole dominare: portano dalla loro parte anche i personaggi più importanti e intelligenti.
Ma nessuno di noi è privo di debolezze. Non capisco le parole di odio nei confronti di una persona che viene a mancare.
Ecco, noi vogliamo cancellare questi comportamenti e puntare sulla comunicazione, l’arte che ci dovrebbe far unire e che ci dovrebbe emozionare. Peccato che adesso non sia più tra noi. Gli avremmo spiegato che ciò che ha detto era sbagliato. Ma sempre con ragionevolezza e con la sana e vera comunicazione”