È una tesi che viene ribadita ad infinitum già da tempo e che tuttavia, in questa particolare circostanza nella quale ci troviamo, assume una sfumatura e un peso realmente dirimenti.
Stoltenberg, segretario generale della NATO, lo ha ribadito proprio in questi giorni: l’Ucraina, egli ha asserito solennemente, entrerà nella NATO. Che questa, per parte sua, sia già entrata da tempo nell’Ucraina, aggiungiamo noi, è al di là di ogni ragionevole dubbio.
Certo, non è una novità quella secondo cui gli Stati Uniti d’America e quel loro braccio armato che è la NATO desiderano da tempo far sì che l’Ucraina entri nell’organizzazione di Stoltenberg acciocché questa si spinga fino ai confini della Russia.
E tuttavia la tesi che un tempo era pura teoria sta divenendo, come usa dire, prassi proprio grazie a questa guerra che appartiene non all’Ucraina e alla Russia, ma al blocco euro atlantista che procede contro il blocco orientale, segnatamente la Russia in questo momento e in prospettiva, la Cina stessa.
Del resto, la NATO sogna da tempo l’ingresso dell’Ucraina nel proprio spazio.
È una delle desiderate di Washington più centrali negli ultimi vent’anni, se consideriamo che fin dalla ingloriosa fine dell’Unione Sovietica e della ingloriosa perestroika posta in essere da Gorbaciov, gli Stati Uniti aspirano a normalizzare la Russia rendendola depandance di Washington, come pure sembrava stesse riuscendo con Gorbaciov prima e con Yeltsin dopo.
Fu Vladimir Putin a sconvolgere i piani, dacché egli iniziò a opporsi rispetto alle ingerenze Washingtoniane e all’imperialismo a stelle e strisce. Quello che stupisce dell’affermazione di Stoltenberg poc’anzi richiamata è il terribile tempismo con cui fa la sua epifania: nel bel mezzo di una tensione che cresce di giorno in giorno e che potrebbe avere esiti letali.
Il segretario generale se ne esce tecnicamente con un gesto che può essere agevolmente comparato a quello di chi gettasse benzina sulle fiamme. Perché di questo si tratta in effetti.
Dire, in questo contesto, che l’Ucraina entrerà nella NATO, stante il fatto che l’espansione dei quest’ultima verso Oriente è la vera causa di questa guerra. Significa realmente adoperarsi per negare le condizioni stesse di una possibile pace.
Vuol dire battersi per la guerra a ogni costo.
Qui abbiamo allora una ulteriore prova di una tesi che sosteniamo senza tregua da tempo e che davvero sempre più appare incontrovertibile. La NATO e Washington, così dice la tesi, sono i principali responsabili di questa guerra.
E ora lo abbiamo di nuovo dinanzi a noi, con una conferma ancor più radicale.
La settimana scorsa come sapete, Washington e gli alleati europei, che in realtà sono una colonia a tutti gli effetti, hanno respinto il progetto di pace avanzato dalla Cina. Adesso Stoltenberg dice che l’Ucraina dovrà entrare comunque, in un caso o nell’altro, nella NATO.
Come si fa davvero a non vedere chi realmente vuole la guerra e chi si adopera acciocché essa prosegua fino a conseguenze potenzialmente distruttive per l’intero genere umano?
Davvero vogliamo continuare con zelo e con stoltezza, aggiungo, a credere alla narrazione manichea e palesemente falsa, in conformità con la quale tutta la colpa di questa guerra è sempre e soltanto della Russia di Putin?
Davvero vogliamo procedere con gli occhi bendati, senza comprendere ciò che realmente sta accadendo, ossia il conflitto che sempre più si sta facendo totale e che è voluto da Washington in funzione antirussa e poi in prospettiva anticinese?
Radioattività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro