Voglio fare un appello importante: ho appena aperto il primo gruppo social interamente dedicato agli italiani che vogliono la pace con la Russia, con la quale non vogliamo chiudere i rapporti.
Non vogliamo chiudere i rapporti con chi è stato il nostro principale e affidabile fornitore di gas.
Non desideriamo chiudere la comunicazione con chi è venuto ad investire e spendere nel nostro Paese, con chi ci ha fornito un mercato di sbocco per le nostre merci, con chi per primo ci ha aiutati durante la pandemia e con chi ha sempre avuto un rapporto leale con il nostro Paese, soprattutto con alcuni dei nostri passati Presidenti del Consiglio.
Vogliamo davvero chiudere i rapporti con chi nel 2020 prometteva tariffe più basse per le forniture di gas per rendere più competitive le aziende italiane?
Non vogliamo essere cobelligeranti contro chi ha sempre trattato il nostro Paese con rispetto.
Riteniamo che la Russia vada integrata in Europa e non isolata per controbilanciare lo strapotere statunitense nel Vecchio Continente.
Abbiamo studiato a fondo prima di arrivare a questa decisione, pubblicando addirittura un’inchiesta di 500 pagine dove sono state utilizzate soltanto fonti occidentali, ufficiali e autorevoli, che dimostrano che Putin ha fatto di tutto per evitare l’operazione speciale in Ucraina, a partire dalla conferenza di pace del 2007. Ma è stato volontariamente ignorato.
La nostra inchiesta indipendente dimostra che Putin non ha avuto altra scelta.
Non gli è stata lasciata altra scelta per mettere in sicurezza la propria nazione lì dove quella sicurezza era stata tragicamente messa in discussione a partire dagli eventi del 2014 a Kiev, con le ingerenze statunitensi in Ucraina che hanno utilizzato il governo, anzi, i governi fantocci ucraini in funzione antirussa.
Noi non intendiamo essere cobelligeranti contro chi ha difeso i propri cittadini e la sicurezza della propria nazione, pur prendendo ovviamente le distanze da qualsiasi guerra.
Non vogliamo però pagare le spese di una guerra indotta per gli interessi statunitensi in Ucraina in funzione antirussa.
Quello in atto è uno scontro tra USA e Russia, considerato dagli statunitensi il primo indispensabile round di un futuro scontro tra Russia e Cina. Noi siamo per la pace.
Ripudiamo la guerra e di tutto questo non vogliamo renderci complici e non vogliamo pagarne le spese.
Siamo per la pace come tanti, è vero. Ma il nostro gruppo, a differenza degli altri che giustamente inneggiano alla pace e alla fine della guerra tra la Russia e l’Ucraina, ha un valore aggiunto. Pretende infatti anche la pace tra Russia e Italia.
Abbiamo smesso di temere di essere considerati dei putiniani e lo diciamo a chiare lettere: noi non consideriamo Putin un nostro nemico, non lo consideriamo un nemico dell’Italia, non lo consideriamo un nemico dell’Europa e non intendiamo più trattarlo come tale.
Ci conteremo e lo faremo nelle piazze. La nostra, lo chiarisco, non vuole essere una manifestazione antigovernativa, nonostante noi non accettiamo nulla di quanto sta facendo il governo sul fronte internazionale, soprattutto per quanto concerne l’invio di armi e le sanzioni.
Condanniamo fermamente il sostegno dato ai governanti di Kiev da parte del nostro Governo.
Il nostro sostegno è al popolo ucraino ostaggio e vittima del suo stesso governo.
Riteniamo invece che una grossa mobilitazione di piazza a favore della pace con la Russia possa ritornare utile al Governo stesso.
Sappiamo che il nostro premier è pienamente consapevole di quanto la Russia sia stata provocata in questi anni fino al punto di non ritorno. Lo ha detto la Meloni chiaramente nelle sue passate dichiarazioni.
Sappiamo che la premier italiana è pienamente consapevole di quanto sia una follia autolesionistica quella di adottare sanzioni contro la Russia. Lo ha spiegato lei stessa in Parlamento in passato con parole molto chiare al riguardo.
Fontana, attuale presidente della Camera del suo governo, nel 2017 si rendeva protagonista di una coraggiosa interrogazione al Parlamento Europeo, mostrando le prove del golpe del 2014 in Ucraina contro Yanukovich in funzione antirussa da parte della coalizione filo occidentale al governo. Sanno tutto.
Non dobbiamo insegnargli nulla, però sono ostaggio degli apparati americani.
Non possono fare altrimenti.
Ma se la Meloni si ritrovasse il popolo in piazza a sostegno della pace con la Russia avrebbe allora un alibi per cambiare la linea di governo, imputando quella scelta a questioni da lei indipendenti, costretta dal volere del popolo.
Ed io allora a quel popolo rivolgo il mio appello.