Il governo è in carica da quasi 6 mesi. In Europa abbiamo visto una Meloni molto più vicina all’establishment di quanto ci si potesse aspettare. Rispettando i vincoli di deficit europei ha tagliato alcune norme espansive già presenti nel nostro paese. Riguardo il tema della guerra ha dichiarato più volte la sua vicinanza a Kiev e il suo appoggio all’interno del Patto Atlantico. Enrico Michetti ci aiuta a fare il punto della situazione: “l’Italia ha bisogno di avere un ruolo maggiore in Europa. Perché se ci dobbiamo stare, ci dobbiamo stare nelle migliori condizioni possibili. Diciamolo chiaramente ogni paese che va là è sovranista, fa gli interessi propri. Pensate davvero che i francesi fanno gli interessi dei tedeschi? Attraverso il politicamente corretto si cerca di instillare nella mente della gente la menzogna. Quando abbiamo creato l’Europa doveva essere un grande mercato e adesso invece ne abbiamo fatto un’unione monetaria. L’unione monetaria è l’ultima cosa che doveva arrivare, c’era bisogno di una maggiore armonizzazione”. Quello che suggerisce Michetti è che prima di un’unione monetaria ci sarebbe dovuta essere un’unione politica, un’unione d’intenti e obiettivi.
“Le economie dell’area mediterranea non c’entrano niente con le grandi economie dell’area teutonica. Quelle economie viaggiavano a ritmi diversi, avevano proprio una fisionomia diversa. Si fanno leggi nell’economia per categorie. La legge dovrebbe essere generale, ossia non dovrebbe avere come riferimento alcun soggetto determinato, dovrebbe essere astratta, ossia non dovrebbe riguardare nessuna fattispecie precisa. Dovrebbe riguardare una miriadi di fatti specie e dovrebbe essere innovativa al palinsesto normativo, dovrebbe aggiungere un qualcosa in più”. Un altro concetto su cui si ferma Michetti, è quello della legge. In Europa vengono deliberate leggi che spesso non aggiungono qualcosa di nuovo alla normativa dello stato ma la complicano.