In un suo recentissimo intervento su “La 7” è intervenuto il neosegretario del Partito Democratico, Elly Schlein.
Ebbene, Schlein ha chiarito con tono solenne che i diritti civili e i diritti sociali debbono marciare congiuntamente. Parole sacrosante direte voi, ed è senz’altro così; peccato tuttavia che non corrispondano affatto al reale programma del Partito Democratico da Schlein capitanato. E ciò in ragione del fatto che il PD figura ormai palesemente come l’avanguardia della modernizzazione turbocapitalistica che nemmeno a dirlo procede decostruendo puntualmente sia i diritti sociali sia i diritti civili, sottrae diritti sociali e diritti civili, diritti del lavoro e libertà individuali e in cambio fa proliferare ipertroficamente i capricci di consumo individualistici in tinta arcobaleno, quelli che propongo di qualificare con tono anche canzonatorio come rainbow rights.
I diritti dell’arcobaleno sono quei diritti che sostanzialmente coincidono con capricci di consumo secondo la civiltà dei consumi. Infatti ogni capriccio del consumatore deve guadagnare la forza della legge e imporsi dunque alla società tutta. Del resto nella società senza padri e senza legge in cui viviamo, nell’epoca della deregolamentazione economica e antropologica integrale, in assenza della legge sopravvive solo il desiderio e il desiderio assume lo statuto stesso di legge imponendosi come legge. Il capriccio di tutto a tutti pretende poi il riconoscimento e quindi ella di fatto produce una società iper normata, una società fatta di discriminazioni da abbattere. Ne discende allora una immagine kafkiana di società nei cui spazi blindati tanti diritti e tanta libertà si hanno quanti se ne possono acquistare.
Questo è anche il programma politico della New Left di Schlein naturalmente la rainbow Left, la sinistra dell’arcobaleno dimentica del rosso delle lotte sociali e di Gramsci. Le domande di riscatto salariale e sociale dei popoli e dei Lavoratori sono giudicate dalla New Left Arcobaleno come intrinsecamente populiste e xenofobe, sovraniste e degne di essere sconfessate perché le masse debbono essere ortopedizzate ai sacri valori della Globalizzazione neoliberale con capricci individualistici di consumo.