Via libera al Data Act.
Il Parlamento Europeo ha approvato oggi 14 marzo la proposta concernente la condivisione dei dati internet nel grande mercato, pubblico o privato. 500 i favorevoli che hanno confermato il sì alla legge sull’accesso e sul trasferimento dei dati generati dagli utenti web. “In termini economici questa normativa dovrebbe generare 270 miliardi di euro di PIL aggiuntivo entro il 2028” ha dichiarato la relatrice per il Parlamento UE, Pilar del Castillo Vera.
Una legge che usufruisce quindi dei dati generati dagli utenti che, con questo provvedimento, potranno adesso essere rivenduti a terzi, al mercato generale. La legge approvata dovrebbe chiarire, così dicono, chi può creare valore dai dati e a quali condizioni.
“Il Data Act rappresenta un approccio equilibrato per fare in modo che più attori possano avere accesso all’economia dei dati, favorendo la produzione” dice il Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, che sembrerebbe garantire la tutela dei suddetti dati sensibili.
“All’inizio l’intenzione dichiarata era quella di introdurre il concetto di proprietà dell’individuo sui propri dati con i connessi diritti.
Poi si è andati nella direzione opposta“.
Francesca Donato, eurodeputata del gruppo misto, si è espressa così questa mattina a Strasburgo in merito alla discussione sul Data Act.
“Oggi discutiamo di una proposta che, in nome della concorrenza e giocando sull’ambiguità dei dati misti, di fatto spoglia le persone del legittimo controllo sui propri dati personali calpestando l’essenza stessa del diritto alla privacy.
L’importante è che le imprese possano liberamente disporne per il loro business e profitto.
E sappiamo che con i nostri dati potranno orientare le nostre vite, anche le nostre intenzioni di voto.
Quest’aula si preoccupa ormai più degli interessi delle multinazionali, o comunque di soggetti terzi, a scapito dei diritti dei cittadini europei“.