“Nel nostro Paese c’è una cultura del sospetto diffusa“. Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, ha risposto così ad una domanda in merito alle due carte Covisoc dell’inchiesta Juve. La penalizzazione alla Juventus, con i famosi -15, non manca di dare continui aggiornamenti. Un’altra carta, la seconda, è stata trasmessa ai legali degli ex, Cherubini e Paratici.
Ora potranno quindi analizzare le carte e continuare il ricorso all’intero processo.
Una “seconda carta segreta” tra Covisoc e Chinè che la difesa bianconera ha fortemente voluto ottenere.
Sembrerebbe che neanche in questa carta venga citata la società bianconera, niente quindi che possa far pensare ad un’indagine già partita.
Nella carta Covisoc, datata 31 gennaio 2021, solo una generale considerazione sulle ipotetiche plusvalenze: “Il trading dei calciatori pur avendo garantito copiose plusvalenze abbia generato pochissima liquidità, e come tale fenomeno renda difficile apprezzare la reale corrispondenza fra i prezzi convenuti per le singole operazioni ed il reale valore di mercato degli atleti“.
Parla l’avvocato Roberto Afeltra
“Bisogna parlare con le sentenze e qui c’è una sentenza del TAR.
C’è la dimostrazione che, secondo i giudici amministrativi, la procedura che ha seguito la federazione sia stata erronea, e non c’entra assolutamente nulla il contenuto delle carte. La cosa che mi pare strana è questa: di questo fatto si è interessato già il Tribunale Federale in primo grado e anche la Corte di Appello Federale della sentenza di assoluzione, dove prende atto della esistenza di questa eccezione. Ma la ritiene assorbita dalla assoluzione.
Se la Corte di Appello Federale – quando assolse la Juventus – avesse valutato quella eccezione, avrebbe restituito gli atti procura e quindi i termini si sarebbero rispettati.
Cosa intendo dire? Che secondo me, quella parte della sentenza che dice che comunque il procedimento
disciplinare, anche se tardivamente, si poteva proseguire, è una decisione a mio avviso anche condivisibile certi profili.
Ma dove c’è stato l’errore è a monte: se voi leggete la sentenza della della Corte e del TAR, lo dice espressamente, c’è un avverbio che a mio avviso è decisivo.
Dopo aver detto che non c’è stata l’acquisizione di questi atti dice “tuttavia la Corte Federale di Appello dichiarava improcedibile il reclamo incidentale, lasciando inevasa la suddetta richiesta di acquisizione avanzata degli esistenti”.
Vuol dire che nonostante fosse fondato quello, è stato rigettato.
Il problema, come dicevo l’altro giorno: secondo me non ci sono più i tempi per la prossimità.
E probabilmente si potrebbe anche creare una situazione assurda in cui la Juventus possa comunque andare in Champions, con penalizzazione o meno“.
Ascoltate l’analisi di Roberto Afeltra in diretta a Radio Radio Lo Sport.