In questi giorni è scoppiata una polemica per le dichiarazioni dell’ex sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Come persona informata dei fatti, l’ex politico è stato convocato dalla procura di Bergamo, per deporre sui fatti accaduti durante il primo periodo della pandemia. Da quello che si evince, Sileri sarebbe stato contrastato in ogni modo, dagli uomini vicini a Speranza all’interno del Ministero. Gianluigi Paragone, che fin dagli inizi si è occupato della questione e conosceva direttamente Sileri, si è espresso sulla questione:
“Vorrei un attimo focalizzare l’attenzione su Sileri. Mi fa piacere, in un certo senso, che si sia accorto di ciò che in buona parte noi stavamo dicendo prima, però non è che può adesso ambire alla santità. Ogni tanto tentava di dire le cose che sta dicendo adesso, cioè che all’interno del Ministero non andava d’accordo con alcuni collaboratori stretti del Ministro. Esisteva un’opzione che si chiama dimissioni.
Quindi ti dimetti e a quel punto, da dimissionario, sei libero e racconti tutto quello che non va all’interno del Ministero. Ma se tu all’interno del Ministero continui comunque a predicare le stesse cose del Ministro, non è che stai stai facendo chi sa quale opera di bene. Sileri alla fine ce lo ricordiamo, in aula diceva che il vaccino immunizzava e che il Green Pass era assolutamente necessario.
Quindi adesso vuole in qualche modo spiegare, vuole non dico pentirsi ma fare qualcosa di importante. Bene, allora gli offriamo una possibilità. Lo sfidiamo, se davvero Sileri pensa che il tempo sia maturo per la verità o per chiarire alcune opacità, bene, accetti il nostro invito.
Il mio invito è di guardare insieme a me il documentario Invisibili. Perché Invisibili non racconta il mondo dei novax. Racconta quel mondo che si era fidato della parola dello Stato, che si era fidato di quello che diceva Draghi, Mattarella, Speranza e lo stesso Sileri, e adesso deve fare i conti con dei danni collaterali“.