Sulla Escalation della guerra in Ucraina titola in alto Il Fatto Quotidiano: “Biden invia i patriot e il Regno Unito manda armi all’uranio“, che sarebbero armi illegali. Nella maggioranza di governo, questo è un po’ il tema all’ordine del giorno e sulla guerra ci sono punti di vista diversi.
Ieri in Parlamento c’è stato un intervento di Massimiliano Romeo della Lega, che ha detto delle cose condivisibili sulla guerra, anche se poi va detto, la Lega alla fine della fiera vota sempre a favore dell’invio di armi. Romeo comunque manifesta una certa preoccupazione riguardo l’escalation in atto, conseguente all’invio di armi sempre più potenti. Così è intervenuto in parlamento: “Davvero qualcuno pensa di sconfiggere militarmente la Russia? Che libertà è se si criminalizza chiunque si discosti dal pensiero dominante? Così siamo in una dolce tirannia“. Anche Giorgio Mulé deputato di Forza Italia, ha detto delle cose condivisibili. Ovvero che si deve trovare una strada diplomatica, ad esempio, sostenere il fatto che si possano fare referendum in alcuni territori del Donbass, seguiti dalle autorità internazionali come premessa per il cessate il fuoco.
Questa strada doveva essere percorsa molto prima. Anche la Cina ha proposto un piano con diversi punti per arrivare alla pace. Io credo che chiunque proponga un piano di trattativa vada presa in considerazione, che sia la Cina, la Turchia o altri. Credo che sia ora di cominciare ad approfondire seriamente questo aspetto finora dimenticato. La Meloni ha parlato anche dell’invio di armi e dei costi a livello economico. A pagina due del Fatto c’è un pezzo di Lorenzo Giarelli che dice: “Armi inviate gratis? Giorgia mente, già speso un miliardo“. La Meloni, infatti, si è molto esposta anche con una certa foga. “Mente chi dice che le armi inviate dall’Italia ci vengono a costare dei soldi che noi sottraiamo agli stipendi, alle pensioni, ad altro. Noi mandiamo delle armi che sono già in dotazione militare, non si carica quindi di costi aggiuntivi“.
Mi sembra che sia già discutibile il fatto che noi mandiamo una parte della nostra dotazione. Significa che stiamo cedendo anche la gran parte della nostra sovranità militare. Perché se noi svuotiamo gli arsenali è chiaro che poi non ce le abbiamo noi le armi. Poi la Meloni dice che mandiamo le armi per non dover essere noi ad utilizzarle, e questo è un ragionamento che non si può condividere. Stiamo dicendo che facciamo combattere gli ucraini al posto nostro. Questa è la grande ipocrisia di questo conflitto.