“All’ombra del Covid -19. Guida critica e biogiuridica alla tragedia della pandemia”, si intitola così il libro di Aldo Rocco Vitale (con la prefazione di Vittorio Sgarbi) presentato giovedì 23 marzo a Palazzo Madama.
Si è parlato principalmente della gestione della pandemia e delle problematiche legate ad essa che stanno emergendo realmente solo oggi, soprattutto tramite inchieste giornalistiche e indagini della magistratura. Carlo Iannello, professore di diritto costituzionale dell’Università Luigi Vanvitelli, è intervenuto al Senato in tal senso e commentando il libro di Vitale, soffermandosi proprio sulla violazione dei diritti fondamentali avvenuta in questi ultimi tre anni.
“Libro ironico sulla follia che abbiamo vissuto ma è anche un libro di impegno civile e testimonianza. Ed è anche una preziosa analisi giuridica sulle abnormità che abbiamo vissuto in questi anni sotto la luce del sole con il consenso unanime ma è un libro anche di denuncia per rimettere il treno sul binario.
Per esercitare il pensiero, la critica bisogna sollevare dubbi e porre domande e Rocco Vitale mette bene in evidenza questa falsificazione del no vax, che è una mistificazione, un invenzione del sistema di comunicazione. È un errore filologico. Il movimento che non vuole la produzione di vaccini non è mai esistito, è una mistificazione del sistema di comunicazione. Esiste chi ha posto dubbi su due vaccini di nuova tecnologia rispetto a 400 vaccini in sperimentazione Covid.
Inoltre, il libro è tenuto insieme da questo diritto empirico, da una critica dello stesso emergenzialista dove si evidenzia una regressione dal diritto costituzionale al diritto pubblico. Noi abbiamo assistito a una nuova fase del diritto pubblico, individuando l’emergenza come nuovo dispositivo di governo.
Il principio che sostiene l’obbligo vaccinale è la solidarietà che si attua nel momento in cui io, vaccinandomi, non trasmetto il virus e difendo il fragile ma se io ho nel bugiardino della Pfizer scritto che quel vaccino serve per prevenire la malattia, io obbligando al trattamento sanitario trasformo la solidarietà nel suo contrario cioè in principio di discriminazione. Com’è possibile che siamo arrivati a tanto?”