La Class Action Nazionale dell’Edilizia è scesa in piazza per protestare contro le misure messe in campo dal Governo per quanto riguarda il Superbonus per l’edilizia e la gestione dei crediti generati dalla sua applicazione. Ci sono molti lavori bloccati, imprenditori che si ritrovano senza liquidità e committenti con case con lavori in corso e case con cantieri aperti e bloccati all’interno. Insieme ad altre realtà del mondo dell’edilizia CANDE è tornata a far sentire la propria voce per le strade di Roma. In collegamento in diretta durante “Un giorno Speciale” è intervenuto Roberto Cervellini in rappresentanza della Class Action Nazionale Dell’Edilizia per spiegare i motivi dell’ennesima manifestazione: “Oggi è stata una grande giornata per l’edilizia perché per la prima volta in tutta la storia della Repubblica si sono riuniti in piazza gli edili, non è mai successa una cosa del genere. A dimostrazione di quanto bene stia facendo questo governo… E la stessa cosa è stata fatta congiuntamente a Genova dove sono scese anche lì 3000 persone in piazza. In più ci sono 700 autocarri che girano per la città. Quindi ci rendiamo conto che questa cosa non può essere più sottovalutata e deve essere presa di petto dal governo seriamente, perché noi già un anno fa, il 20 marzo scorso, eravamo a Piazza della Repubblica. Noi abbiamo bisogno di rientrare di quei nostri soldi, di quei nostri danari che abbiamo anticipato e sono quei famosi 100 miliardi che sono incagliati, che non sono nelle tasche del governo, ma stanno nei cassetti fiscali“.
Ancora Cervellini: “Sono soldi nostri e ci sono famiglie imprenditori, professionisti, operai che sono stati licenziati e stanno qui in piazza anche con le proprie famiglie e con i propri figli. Questa è la situazione, loro pensano che probabilmente oggi andiamo tutti a casa e finisce lì. È un altro giorno che ci siamo tolti dalle balle questi signori che fanno casino per le città. Invece non finisce fino a che non si ripristinerà questa situazione. Noi vogliamo i nostri soldi, vogliamo i nostri soldi e rientrare dei nostri debiti. È molto semplice la questione”.
Alla manifestazione culminata in Piazza Venezia hanno partecipato anche altre realtà del mondo dell’edilizia, con loro Sabatino Nocerino che è Presidente della “Cna Costruzioni Campania“: “Partecipiamo a tutte le manifestazioni perché ritengo sia una battaglia giusta. Stanno ledendo i diritti delle piccole imprese, dei tecnici e dei committenti ormai siamo arrivati al punto che le imprese sono stremate, i proprietari di casa non ce la fanno più a tenere le case sventrate. Stanno iniziando dei contenziosi quindi io penso che arrivati a questo punto il governo debba per forza urgentemente intervenire. Ci sono delle scadenze impellenti, quelle là delle mono proprietà che scadono, i lavori sono tutti fermi ormai da mesi quindi non so quando iniziano a ragionare su questa cosa e a prendere dei provvedimenti“.
Riprende la parola Cervellini: “Questa è una battaglia che si può solamente risolvere al tavolo perché ci sono delle manovre tecniche che vanno fatte, non è ideologia, non è demagogia, qui è semplicemente un discorso tecnico. La domanda è se il ministro Giorgetti non è preparato per risolvere questo problema allora vada a casa. Vada a casa. Sta facendo dei danni irreparabili. Ci ha provato Draghi, a fare questi danni. È stato mandato a casa. Non ve lo dimenticate. Non ha finito il suo mandato. Si è dovuto dimettere. Io sono convinto che lui non sa distinguere una busta paga da un F24. Allora come facciamo?“