“Messi è solo talento”: ecco perché non è vero

La diceria secondo la quale il campione del Barça sarebbe tale perché fortunato è piuttosto scorretta: vediamo perché.

Chi non lo ha mai sentito dire, magari in un’agguerrita diatriba con in mezzo Cristiano Ronaldo, che sarebbe un “campione tutto muscoli” mentre Lionel Messi, oltre ai piedi non avrebbe un filino di tartaruga.
Sarà il soprannome (la pulce), sarà che il suo acerrimo rivale è un maniaco della palestra, sarà che questa voce va in giro da troppo tempo.

Ognuno usa ciò che gli hanno dato gli dei“, lo dice Ulisse, ma non serve scomodare il poeta Omero per capire che non basta il talento per percorrere una media di 8 chilometri a partita e saltare gli avversari in stile Alberto Tomba.
Con questo non dimostriamo solo perché il freestyler Sean Garnier non calchi i campi da calcio, ma anche perché Lionel Messi non sia solo un trovatello fortunato ad avere i piedi d’oro.
Quelli ce li ha, è assolutamente vero, ciò che non è altrettanto credibile è che il campione del Barça non abbia altrettanto bisogno di molte ore di ripetute e palestra per essere considerato tale.
Il calcio non è solo piedi, o i contatti spalla-spalla non sarebbero consentiti: quando un avversario molto più grosso di noi (e a Messi capita spesso) ci viene incontro bisogna innanzitutto opporsi col fisico. Senza questo requisito sarebbe impossibile rientrare tra i fenomeni più apprezzati del calcio.

Poi bisogna soprattutto non farsi acchiappare (altra situazione familiare alla pulce), per questo il capitano blaugrana dedica ogni giorno le proprie energie a ripetizioni atletiche per migliorare spinta, accelerazione, velocità bidirezionale ed agilità.
Messi si allena quindi ogni dì, eccetto quando deve dedicare tempo alla sua Antonella, motivo per cui, forse, i media di gossip hanno contribuito a inficiare sulla sua reputazione da patito dell’allenamento.
C’è poi da ricordare la differenza enorme tra un patito dell’allenamento e un patito del corpo: Messi appartiene probabilmente alla prima categoria, mentre il fuoriclasse della Juventus appartiene certamente alla seconda (ma anche alla prima).
Ciò non vuol dire che un culturista come Ronaldo dedichi più tempo di Messi ad allenarsi, ma che lo fa in modo diverso e per obiettivi diversi.

Stessa cosa per quanto riguarda l’alimentazione: un culturista con ogni probabilità assume molte più proteine di quanto non faccia il numero 10 del Barcellona.
Messi aumenta le proteine più a ridosso della prestazione, mangiando pesce, pollo o gamberi con patate, verdure verdi ed un arancio. Sei ore prima del match porridge o albume d’uovo per rifornirsi di proteine e carboidrati e infine una mela a 90 minuti dal calcio d’inizio.
Costanza in allenamento e sulla tavola, altro che “solo piedi d’oro”: voglia di vincere per la quale il fenomeno argentino si allena fino allo stremo perché un talento così cristallino senza quest’allenamento non sarebbe, semplicemente, Messi.

Alessio De Paolis