Il docufilm che smaschera le follie sanitarie ▷ Intervista a Martina Pastorelli: “Perché accettammo”

Estate 2021: gli italiani sono in vacanza.
In Agosto tutto si ferma, viste le ferie.
Se non fosse per il fatto che il 9 giugno dello stesso anno, il Parlamento Europeo aveva approvato l’introduzione di una delle misure più controverse e discusse dell’era Covid: il Green Pass.
Da quel momento famiglie su famiglie che non volevano prendere parte a tale riforma, di conseguenza, assistevano sempre di più al moltiplicarsi dei divieti e delle restrizioni a loro dedicati.
Come abbiamo potuto accettare una cosa del genere?” si chiede Fabio Duranti.
Come testimone del periodo, un documentario da non sottovalutare.

Covid 19, dodici mesi di pensiero critico“: questo il titolo del docufilm realizzato da La Verità.
Un’analisi critica ed introspettiva dell’era Green Pass che mira a raccogliere tutte quelle che sono le verità e le testimonianze del caso.
In diretta a Un Giorno Speciale, è intervenuta Martina Pastorelli che ci racconta come il provvedimento sia “tutt’altro che stracciato e messo via per sempre“.

“Ci hanno trasformati in utenti digitali”

Guardandomi intorno mi accorsi che questa cosa andava bene a tutti, nonostante in quel momento la pandemia non fosse gravissima.
Un provvedimento che ho trovato subito ingiustificabile e dei precedenti che ho ritenuto molto seri.
Decido allora di dare voce alle persone che ragionavano, che pensavano, che vedevano che quello che stava accadendo era troppo, era spropositato. Accademici, filosofi, giornalisti, scienziati, medici, persone anche molto diverse per formazione, per idee, ma tutte accomunate dall’amore, per la libertà, per l’uomo e per i suoi diritti fondamentali.

E dai loro ragionamenti, che si svolgono nell’arco di dodici mesi, si può vedere che c’è un filo rosso che lega la pandemia all’introduzione di un autoritarismo come non abbiamo mai conosciuto, alla gestione biopolitica della società, alla trasformazione, di fatto, di noi cittadini in utenti digitali. Siamo vittime di un martellamento continuo, di questa propaganda.
Il metodo è la creazione dell’urgenza e dell’emergenza alimentata dalla paura.
Noi tutti ci ricordiamo le immagini che vedevamo le bare.
Poi adesso, a un certo punto, pareva che i cosacchi arrivassero a San Pietro, i russi invadessero il Paese.
Adesso pare che improvvisamente non abbiamo più tempo: dobbiamo salvare il pianeta.
Ma questo che cosa consente?

Serve ad accelerare le procedure, a saltare le procedure democratiche e prendere grandi provvedimenti, cambiare anche l’assetto della società. Ci costringono a metterci i paraocchi.
Il riduzionismo è forse l’ideologia più pericolosa oggi, che significa prendere il pezzetto e farlo valere per il tutto.
In appendice al docufilm si raccontano i prossimi potenziali sviluppi di questo strumento modulabile che non è stato stracciato, né è stato messo via per sempre
“.

Covid 19, dodici mesi di pensiero critico” – qui il documentario integrale