“Google ci scrive il 2 febbraio dicendoci che il loro team di esperti ha analizzato i nostri video attentamente e ha detto che il nostro canale non può più essere monetizzato, non può più generare una rendita economica. E quindi da oggi in poi non possiamo più farci economie. Il canale non è più idoneo per la monetizzazione“. Queste le parole di Fabio Duranti a “Un Giorno Speciale” in riferimento a quanto accaduto al canale Youtube di Radio Radio.
Le motivazioni di questa decisione da parte di Google le spiega lo stesso Duranti nel suo sfogo: “Perché noi, secondo quello che scrivono loro, abbiamo pubblicato contenuti dannosi, abbiamo pubblicato contenuti dannosi che creano problemi incentrati su argomenti controversi, dannosi per gli spettatori. Avete capito? Perché Google dice questo? Perché ha fatto un accordo con la Commissione Europea. La Commissione Europea dà degli orientamenti per rafforzare il codice di buone pratiche sulla disinformazione. Breton, che è uno di questi papaveroni, il Commissario per il Mercato Interno, ha dichiarato ‘dobbiamo contenere l’infodemia e la diffusione di informazioni false che mettono in pericolo la vita delle persone. La disinformazione non può continuare ad essere fonte di reddito. Abbiamo bisogno di impegni rigorosi da parte delle piattaforme online dell’intero ecosistema pubblicitario della rete, dei verificatori dei fatti, i fact checker“.
La questione dei fact checker e della loro affidabilità torna ancora una volta a condizionare il dibattito sulla libertà di informazione. Per far capire di cosa è accusata Radio Radio, Duranti mostra le carte inviate direttamente da Google: “Qual è la disinformazione secondo Google? Io riporto soltanto la pagina dove loro spiegano perché ci hanno demonetizzato in una controversia che è in corso ovviamente, controversia della quale poi vi daremo conto nelle prossime settimane. Ma perché nasce questa controversia? Perché noi abbiamo pubblicato, tra le altre cose, il parere del premio Nobel Luc Montagnier che in un video diceva soltanto che su questi vaccini erano stati fatti ‘studi su degli animali non sufficienti per prevedere cosa accadrà“.
In riferimento alle ripercussioni di questa decisione di Google Duranti riporta le cifre di un provvedimento del genere: “Radio Radio ha rimesso più di 2 milioni di euro. Questo significa che la nostra redazione web, che la nostra organizzazione, ha dovuto rinunciare a dipendenti, a giornalisti, ha dovuto non poter incentivare i propri ragazzi, che anzi ringraziamo tutti i ragazzi del web di là comunque che che hanno comunque testa bassa continuando a lavorare. Il governo non ha dato più danaro per l’editoria alle emittenti come noi che hanno rifiutato di trasmettere gli spot governativi per la vaccinazione. Non siamo morti. Però è chiaro che non abbiamo potuto fare tante cose, abbiamo dovuto rinunciare a tante cose“.