Ha fatto molto discutere il gesto inconsulto dei giorni scorsi del Dalai Lama. Il gesto diffuso a livello mondiale da media grandi e piccoli è un gesto letteralmente inqualificabile. Si vede il Dalai Lama che bacia sulla bocca un bambino e come se ciò non bastasse aggiunge questa espressione “succhiami la lingua”. Queste le inqualificabili parole del Dalai Lama che seguono un gesto che a sua volta appare letteralmente inqualificabile. Tuttavia va detto che i media nazionali e internazionali hanno mostrato le immagini, hanno criticato, ma la critica è sembrata tutto sommato piuttosto blanda, non così radicale come forse sarebbe stata se a compiere quel gesto inqualificabile fosse stato non il Dalai Lama, ma la guida spirituale di qualche altra religione. E allora vogliamo svolgere qualche pur impressionistica considerazione intorno a questo fatto? Perché tanta indulgenza verso un gesto così inqualificabile che certo è stato criticato, ma, ripeto molto blandamente, in maniera sicuramente diversa e più blanda di come sarebbe avvenuto se in luogo del Dalai Lama vi fosse stato, supponiamo, una guida spirituale islamica o cristiana.
Le mie considerazioni si dirigono soprattutto su due punti, in questo caso in primis, il Dalai Lama è già da tempo identificato come una sorta di secondo Papa, dall’Occidente liberale atlantista, un Papa per molti versi di una religione dell’immanenza, una religione molto più semplice rispetto a quella cristiana, priva di concettualità profonda e di apertura alla trascendenza. Una religione che, forse tutta piegata sulla immanenza e sul senso comune, come potrebbe presto o tardi sostituire, quasi come una new age, il cristianesimo in Occidente. Ecco perché il Dalai Lama piace tanto all’Occidente.
Ecco perché viene de facto già considerato come una sorta di secondo Papa. La seconda questione che voglio sollevare è il ruolo geopolitico di primo ordine che il Dalai Lama ha assunto dal punto di vista dell’Occidente liberal atlantista. Come diceva scherzosamente Costanzo Preve, il Dalai Lama passa per un uomo di spirito e in realtà agisce come agente sotto copertura della CIA. Con questa scherzosa affermazione Costanzo Preve alludeva esattamente al ruolo che il Dalai Lama svolge come punto di riferimento per l’Occidente contro il governo di Pechino. Non è certo un mistero, infatti, che il Dalai Lama venga dall’Occidente interpretato e celebrato come baluardo di resistenza contro la Cina comunista e come tale venga celebrato, non diversamente da come l’Occidente fa, sempre con cadenza puntualissima, con tutti gli oppositori dei governi sgraditi all’Occidente.
Lo fa in Russia, celebrando ad esempio il guitto Navalny. Lo fa con la Cina fin da piazza Tienanmen 1989, celebrando e premiando tutti i dissidenti rispetto al governo di Pechino. Ecco perché il Dalai Lama piace tanto all’Occidente liberale, atlantista. Ed ecco perché, a nostro giudizio, non è giunta una condanna severissima del suo gesto, come pure sarebbe stato doveroso fare in forza del fatto che si tratta, voglio ricordarlo, di un gesto ai danni di un bambino che è stato baciato sulla bocca. E come se ciò non bastasse, gli è stato chiesto altresì di succhiare la lingua del Dalai Lama. Vero è che il Dalai Lama poi si è scusato su Twitter, ma poco cambia rispetto al gesto in sé inqualificabile, e non sapremmo davvero come intenderlo e condannarlo diversamente.
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