Il primo round dell’affascinante derby di Champions League tra Milan e Napoli va ai rossoneri, ma l’1-0 finale lascia incertissima la qualificazione. Il DNA, lo 0-4, gli 80.000 di San Siro. Poi Osimhen. Poi Simeone. Poi pure Raspadori. Vince, sì, il Milan… ma con queste premesse il margine sarebbe potuto (e forse dovuto) essere più ampio. A maggior ragione considerando gli ultimi 20 minuti giocati in superiorità numerica dai rossoneri per l’espulsione di Anguissa. E invece il Napoli, che si è presentato, suo malgrado, completamente snaturato a uno degli appuntamenti più importanti della propria storia (i quarti di finale di Champions League mai raggiunti prima d’ora) esce dal campo con un passivo di una sola rete, per giunta con la consapevolezza che il migliore in campo della serata è stato il portiere avversario Mike Maignan, autore di pregevoli interventi sia a inizio gara sia, soprattutto, nel finale di partita pur giocato con un uomo in meno.
La qualificazione resta dunque apertissima pur con un evidente vantaggio per il Milan derivante non solo (e forse non tanto) dal risultato dell’andata quanto dalle assenze per squalifica di due pilastri come Kim e Anguissa, che si aggiungono agli attuali problemi di tenuta fisica del Napoli, in attesa di capire se (e come) gli infortunati (Osimhen su tutti) possano recuperare la loro forma. Tutto ciò, però, all’improvviso, sgrava forse della pressione la squadra di Spalletti che ora… si… giocherà il match di ritorno con la tranquillità di chi, in fondo, avrà ora tutto da guadagnare da questa partita (all’interno, peraltro, di una stagione nella quale, a prescindere, c’è tutto da guadagnare da quanto arriverà in campo internazionale). E ciò non è affatto da sottovalutare.
Per gli azzurri, inoltre, non pesa come sarebbe accaduto in passato con il regolamento storico delle coppe il non essere riusciti a segnare fuori casa: basterà infatti “semplicemente” vincere la partita di ritorno… con qualsiasi risultato, per assicurarsi, come minimo, i tempi supplementari (con il vantaggio di disputarli in casa). Per concludere… la nota a margine di pensare che l’unico derby europeo della storia del Napoli si è disputato proprio nei quarti di finale nell’anno dell’unico trionfo internazionale dei partenopei: la Coppa Uefa del 1989. Ebbene, anche quella volta, contro la Juventus, Maradona e compagni erano stati costretti a rimontare la sconfitta subita in trasferta all’andata. Ci riuscirono. Scrivendo una delle pagine più eroiche della storia azzurra.
Vittorio de Gaetano