Per il governo Meloni il PNRR ha una valenza due volte più importante. Rispettare gli impegni presi con gli italiani e assicurare la credibilità politica. Alla fine dello scorso anno l’Italia aveva speso soltanto il 62% delle risorse assicurate dai fondi strutturali europei nella programmazione 2014-2020. Al di sotto della media europea, che è il 76%. Penultimi, quindi, nella classifica dell’Unione europea. Il campanello d’allarme potrebbe suonare il 31 di agosto, termine perentorio per la presentazione dei progetti del cosiddetto Repower European Union, che doveva essere fatto entro aprile e dove mamma Europa ci ha benevolmente concesso ulteriori quattro mesi. Parliamo di progetti finalizzati all’aggiornamento della sicurezza energetica, al miglioramento della rete, all’aumento della produzione da fonti rinnovabili, ad incentivi per decarbonizzazione delle imprese e misure per sostenere la filiera produttiva. Il solito assioma ambientalista europeo che è tutto da dimostrare abbia un senso. Si tratta di riforme e investimenti infrastrutturali in linea con la cosiddetta strategia verde e digitale. Ora noi sappiamo quanto sia già complicato per il nostro paese cambiare radicalmente un sistema industriale che da tempo reclama interventi cosiddetti strutturali. Dunque, oltre ad allocare i fondi dove ci dicono loro, ci vengono anche imposte delle date prestabilite che non possono rinviarsi all’infinito.
Allora io vi chiedo chiaro ma cosa aspettiamo per mandarli tutti al diavolo? Ma cosa aspettiamo per sollevare la testa? Ma cosa aspettiamo che muoia la futura generazione? Ma cosa aspettiamo a dire che questo ambientalismo verde è fuori di senno? È una crociata ideologica che non ha nessun senso. Gli esperti delle energie rinnovabili ci dicono delle cose diverse da quel mantra che sentiamo ripetere dall’Europa. Fra un po’ arriveranno i questionari a casa a dirci che dobbiamo andare verso una transizione ambientale. Stanno indottrinando i bambini e i ragazzi nelle scuole. Avremo una futura generazione che penserà che andare verso questo suicidio sia una cosa buona e giusta. Quindi, mentre noi facciamo queste scemenze, dall’altra parte del mondo, la Cina invece sta facendo scelte completamente diverse. Probabilmente noi andremo in un mondo in cui non avremo più i soldi per dare da mangiare alle persone, però avremo fatto la transizione ambientale e digitale.
Malvezzi Quotidiani