25 Aprile e politicamente corretto ▷”Cos’altro possiamo fare per dire che non vogliamo Di Maio?”

L’Anniversario della liberazione d’Italia è sempre occasione per attualizzare temi legati alla storia d’Italia e riportarli alle attuali diatribe politiche. Ne hanno discusso durante “Punto e Accapo” Francesco Borgonovo e il suo ospite Savino Balzano. Secondo Borgonovo l’argomento dell’antifascismo e della dittatura, che per alcuni è sempre alle porte e potrebbe tornare da un momento all’altro, viene usato strumentalizzando il tema, su questo tema interroga così il suo ospite: “L‘antifascismo in generale, la dittatura sempre a rischio, diventa un argomento strumentale tante volte che viene usato per bastonare l’avversario, è una cosa che si può superare secondo te? Nei giorni scorsi hai scritto degli articoli anche abbastanza duri su Elly Schlein, non su di lei come persona, ovviamente sulle sue idee. L’idea di demonizzare l’avversario, di richiamare il fascismo con le sue varie declinazioni, è un argomento talmente forte che non se ne può fare a meno?

Balzano sul tema ha le idee molto chiare: “Io credo che da un lato il tema della Liberazione dovrebbe essere sottratto alla politica, a questo dibattito politico farsesco e dovrebbe essere restituito alla società, alla comunità. La nostra voglia di stare insieme su valori condivisi e condividendo una chiave di lettura dei fatti storici è la chiave di lettura che in qualche modo anima la nostra Costituzione. Non dovrebbe essere strumentalizzato dalla politica da un lato e dall’altro, perché poi è un modo per non discutere di quelli che sono i gravi, gravissimi problemi che affliggono questo Paese“.

I veri problemi attuali dell’Italia sono altri secondo Balzano: “Questo è un Paese che non è in grado da almeno trent’anni di poter determinare il proprio destino, di poter determinare il proprio futuro, di poter fare delle scelte che in qualche modo siano la nostra idea di rincorrere la felicità come comunità. Noi quest’oggi non lo possiamo fare, non lo possiamo fare perché in Costituzione noi abbiamo scritto che i conti in ordine, il pareggio di bilancio e tutte le altre storie che vengono da altrove e non dalle nostre scelte istituzionali, siano più importanti che fare politiche che in qualche modo ci permettano di essere felici come comunità. Quindi questo è un elemento del quale noi non riusciamo assolutamente a liberarci e invece ci dovremmo liberare di questo. E poi c’è un altro tema di una politica che in qualche modo impone la sua presenza e i suoi uomini al netto di quella che è la volontà popolare. Tu citavi il tema della democrazia e io ti faccio un esempio che in questi giorni è all’ordine del giorno di cui si discute noi popolo italiano. Ebbene, che cosa possiamo fare di più e di lecito, per dire che non vogliamo essere rappresentati da un uomo come luigi Di Maio? Noi oltre a dargli lo zero virgola nulla alle elezioni, che altro possiamo fare democraticamente per dire che Luigi Di Maio non ci rappresenta e non ci deve rappresentare? Come ci possiamo liberare? “.

La questione della rappresentatività secondo Borgonovo ha problemi evidenti non solo in Italia, ma anche a livello internazionale ci sono esempio preoccupanti: “Più le persone, più i popoli votano in una direzione, chiedono dei cambiamenti, si lamentano, vanno in piazza, guardate cosa succede in Francia, no? E più dall’altra parte quello che accade è che i loro rappresentanti politici si uniformano“.