Italia, il nuovo pericolo dietro l’angolo ▷ Duranti: “Fuggire a costo della nazione? Da pelle d’oca”

Negli ultimi giorni si sono rincorse notizie di giovani che, non riuscendo a trovare un lavoro all’altezza delle proprie aspettative, hanno deciso di partire e decantano anche le condizioni non solo lavorative, ma anche di vita, che i Paesi dove sono emigrati hanno da offrire. Queste tematiche assieme ad alcune riflessioni scaturita dopo la giornata del 25 aprile hanno ispirato le parole di Fabio Duranti, pronunciate in diretta ad “Un Giorno Speciale”: “Noi italiani siamo un popolo veramente conflittuale, noi amiamo confliggere gli uni contro gli altri. Noi litighiamo per delle stupidaggini dove dove anche la semplice assemblea di condominio si trasforma in una rissa. E qualche volta abbiamo visto anche tragedie inenarrabili, l’abbiamo visto poi qui a Roma. Siamo rissosi, non ci interessiamo del nostro vicino. Quando stiamo bene noi, stanno bene tutti, non c’interessiamo degli altri. Poi cosa accade? Accade che qualche volta abbiamo problemi noi e ci lamentiamo che gli altri non si interessano a noi, ma vogliamo cambiare. C’è stato un periodo della nostra storia che è stato drammatico, ne prendiamo atto, lo studiamo, capiamo che quel periodo non è stato un periodo meraviglioso. Ci sono stati dei gravissimi errori, degli orrori, anche. Dobbiamo utilizzare quell’esperienza per non ripetere più quegli errori, no?”

Secondo Fabio Duranti lo sguardo va rivolto verso il futuro dell’Italia. che è strettamente legato al futuro del mondo del lavoro e delle imprese: “Io personalmente vorrei pensare al futuro di questo Paese, a come fare per riconquistare una libertà, anche imprenditoriale, a far sì che il costo del lavoro non sia esagerato, perché tutti debbono potersi permettere di lavorare qui in Italia. La scorsa settimana, abbiamo scherzato su una su una chimica. Credo che sia andata in Finlandia e dice tornerò da anziana. Noi gli abbiamo detto guarda, non tornare da anziana. Perché che torni a fare? Rimani là. Molte persone su radioradio.it hanno commentato dicendo che però qui in Italia non c’è più niente. Quindi è anche giusto andarsene a trovare e a fare una vita da un’altra parte. Come a dire ho studiato e me ne vado a godere la mia vita da un’altra parte. Ecco questa necessità di godimento a prescindere e la voglia di andarselo a cercare là dove c’è… Beh, a me fa venire un po’ di pelle d’oca. Scusate, forse sbaglio, però noto che le persone non si interessano del proprio vicino, del nostro territorio. La ragazza sopra citata diceva sono brava. Ma perché devo stare qua che non c’è lavoro, che mi trattano male, che deve andare fare è un lavoro che non è adeguato al mio titolo di studio“.

Questa situazione esemplifica secondo Duranti un trend molto preoccupante per il nostro futuro: “Ecco, tu in questo momento, facendo questo, stai semplicemente mettendo in pratica il loro progetto di svuotare questo Paese e farlo diventare, come diceva Alberto Contri, una Disneyland del 2030. Qua ci si viene soltanto a giocare, andare nella giostra, nelle nostre meravigliose coste. Veniamo qua a vedere i monumenti. Il nostro Paese sarà diventato solamente un enorme parco giochi, questo volete. Parliamo di un Paese forse che dovrebbe tornare ad avere una sua identità. Questo è quello che accade. Se questa per voi è libertà, per me non lo è”.