La “strana” notizia su Elly Schlein: il gossip a sorpresa che colpisce la sinistra in prima pagina

Vi è una novitas interessante che viene diffusa direttamente da Repubblica , rotocalco turboatlantista. La Repubblica ci dava notizia circa Enrica Chicchio. Chi è? Domanderete voi. Semplice la personal shopper di Elly Schlein. In sostanza colei la quale consiglia la Schlein su come vestirsi per risultare più attrattiva per il pubblico.

Si parlava di tariffe comprese tra i 140 e i 300 euro all’ora, tariffe proletarie come si può immaginare. Repubblica spiegava che la pesonal shopper sta rivedendo il look della leader della sinistra fucsia e la sta facendo passare dall’eskimo al trench. La notizia non meriterebbe nemmeno un commento ma conferma che la sinistra fucsia neoliberale nemmeno per errore può avere a che fare con i ceti popolari e le classi lavoratrici, quindi con il suo storico bacino elettorale.

La sinistra fucsia rappresenta, anche tal volta più della destra bluette, il nemico delle classi popolari e dei lavoratori. Possiamo ribadire dunque che esiste un’alternanza senza alternativa reale, cioè l’esodo possibile dal neoliberismo. Destra e Sinistra rappresentano oggi ormai egualmente gli interessi dell’alto, le plutocrazie senza confini. Rappresentano dunque l’antitesi degli interessi delle classi lavoratrici e dei ceti medi, gli sconfitti della globalizzazione.

Un vero e proprio tradimento di classe rispetto alla sinistra che un tempo difendeva la bandiera rossa del popolo ed oggi tutela la bandiera arcobaleno delle classi dominanti che si danno convegno sugli attici dei Parioli e delle business classes bene distinte dalle classi nazionali popolari, diffamate dalla categoria di populismo. Categoria utilizzata per attaccare il popolo quando questo non segue le linee della sinistra fucsia.

Non sfugga che con questa vicenda abbiamo una prova ulteriore del fatto che i politici sono come influencer, testimonial che devono piacere al pubblico per essere scelti al gioco dell’alternanza senza alternativa. In ultima istanza non sono infatti i politici ma la politica neoliberale nei suoi consessi privatissimi a decidere.