L’emergenza pandemica ha posto in evidenza la fragilità dei sistemi democratici e del mondo dell’informazione. Nell’acme della diffusione del Covid-19 in nome di una “guerra” contro il virus si è assistito ad una limitazione significativa delle libertà individuali e del libero pensiero. Quanto di tale metodo è ancora oggi attivo nel limitare possibili voci discordi?
Il prof. Alberto Contri, esperto di primissimo piano dei sistemi comunicativi, non ha alcun dubbio. La fine della pandemia non ha di fatto posto fine a fenomeni di vera e propria #censura. Per Contri la necessità oggi di “ricostruire” quelle fasi concitate della pandemia mettendo sotto il tappeto responsabilità ed errori ha condotto molti media ad una rinnovata aggressività verso il pensiero critico e difforme, nuove forme di cancellazione e revisione delle voci discordi.
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