“I medici non vaccinati? Sono la minoranza dei colleghi. Come in ogni contesto lavorativo, ci sono degli eroi e ci sono dei vigliacchi. Non vaccinarsi potrebbe voler dire essere degli imboscati, come succede in guerra. A suo tempo i soldati venivano fucilati sul posto se non andavano alla guerra“.
Così in una trasmissione del 2021 Fabrizio Pregliasco, tra gli esperti più riproposti del periodo pandemico ora ufficialmente finito. Parole che, a risentirle ora, pesano ancor di più, ma sulle quali va fatta una riflessione per il futuro, visto che, come dice l’OMS, “deve restare l’idea di minacce future“.
Ma evitare che alcune dinamiche si ripetano passa anche dalla capacità personale di approfondire, e non commissariare sempre il proprio futuro e la propria salute al media di turno.
Il dubbio è ciò che andrebbe stimolato. Ma sebbene la cultura al dubbio e al farsi domande sia praticamente evaporata, delle certezze in medicina ci sono.
Come quelle che riferisce Alessandro Meluzzi, commentando le parole di Pregliasco:
“Si sapeva in partenza che l’introduzione a tratti di RNA artificiale produce inesorabilmente nell’organismo delle reazioni infiammatorie e immunitarie di cui noi vediamo gli effetti con i morti da vaccino. Credo che questo pover’uomo parlasse a vanvera, per sentito dire. Questo pover’uomo deve mangiare, lo rispetto e non voglio neanche entrare in discussione.
Chi però studia un po’ di cose sapeva che l’introduzione di tratti di RNA artificiale producono infiammazioni. Tanto che i laboratori di biotecnologie stanno oggi studiando tecniche di RNA non infiammante mettendo la molecola di RNA in un circolo e aumentandone l’emivita, diminuendo l’immunocompetenza, cioè la reazione infiammatoria che stiamo vedendo ora. Credo che i padroni delle farmaceutiche, anzi, ci stiano pensando. Questa reazione dopo l’introduzione di un RNA artificiale era nota perfino a uno studente di medicina del 5° anno. Il problema è che la gente non approfondisce: basta che lo dica il Papa o la Venier e per loro va bene“.
L’intervento a ‘Un Giorno Speciale’.
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