Il Consiglio ratifica la riforma del sistema ETS, cioè lo scambio di emissioni della CO2. Il nuovo obiettivo di questi folli di Bruxelles è una riduzione del 62% delle emissioni entro il 2030 rispetto al 2005. Perché dico che sono folli? Perché dall’altra parte del mondo la Cina nello stesso periodo di tempo le sta alzando più o meno dello stesso livello e non è che ci siano delle barriere fisiche nel mondo ci sono delle barriere legali. Vengono inoltre aggiunti al sistema ETS anche i sistemi dei trasporti marittimi e su strada, nonchè le emissioni legate al riscaldamento delle abitazioni. Ora, se possa sembrare positivo il fatto che gli introiti del nuovo ETS vengano destinati agli Stati membri e al nuovo Fondo Sociale per il clima, dove all’Italia spetterebbero circa 7 miliardi, all’atto pratico che cosa succederà? Perché i cittadini si chiedono quale sarà il vantaggio per le famiglie italiane. Sarà una maggiore tassazione sul gas e sui carburanti, gravando sul portafoglio delle famiglie italiane. In particolare per gli automobilisti arriverà una nuova accisa sulla benzina e sul diesel pari a 0,10€ – 0,15€ cent al litro.
Gli inquilini invece riceveranno un aumento della bolletta sul gas fino a 260€ all’anno. Per non parlare delle imprese dove asso carta ha stimato 260 milioni di euro di costi aggiuntivi tra il 2006 e il 2030. Le imprese energivore, cioè quelle che consumano molto energia, saranno costrette a pagare ancora più tasse, perdendo competitività rispetto alle imprese fuori dall’Unione Europea. Non è che fuori dall’Unione Europea sono matti come noi, no? Che infatti le altre imprese non avranno questo tipo di imposizione quindi perderemo anche competitività, già l’abbiamo persa, l’Europa si suiciderà. La manovra invasiva legata al Green Deal continua la sua marcia inesorabile, destinata ad aumentare l’inflazione costringendo i cittadini e le imprese a sostenere i costi di una transizione green che appare sempre più ideologica e sempre meno economicamente sostenibile.