Bandecchi al ballottaggio a Terni ▷ “La politica italiana oggi non dà nessuna risposta, di destra o di sinistra”

Presidente della Ternana, fondatore dell’università telematica Unicusano e ora baluardo di Alternativa Popolare. Stefano Bandecchi passa al ballottaggio a Terni, dove sfiderà il centrodestra di Orlando Masselli.
Raggiunto il 28,14%, superando Josè Maria Kenny (sostenuto da Pd, Kenny per Terni e Verdi e civici di sinistra) e Claudio Fiorelli (M5S, Rifondazione e Terni conta), con consensi del 21,94% e del 10,82% dei votanti nella città umbra, ora la sfida è battere anche la destra, che ha già detto no ad accordi elettorali. Situazione più agevole invece quella di Bandecchi, che collocandosi più “al centro” potrebbe più agevolmente provare a sedurre gli elettori delle altre forze politiche.
Lo abbiamo intervistato a ‘Lavori in Corso’ con Stefano Molinari:

Credo che sia il centrodestra che il centrosinistra abbiano un po’ sottovalutato Alternativa Popolare. Forse la ritenevano una semplice lista civica non comprendendo che la nostra proposta politica invece poteva un po’ sbaragliare il campo cominciando a raccogliere persone da destra e da sinistra, perché il centro è molto attrattivo.
Penso che sia stato sottovalutato in particolare il mio impatto, perché Alternativa Popolare è un partito riesumato, iscritto al PPE, che si è spento insieme ad Angelino Alfano. Io l’ho rimesso su, l’ho ricreato. Adesso c’è una struttura e tutto quello che serve per andare avanti.
Qualcuno ha chiamato civiche le liste che appoggiavano Alternativa Popolare, ma non ha senso. Quelle liste sono semplicemente una strategia politica.


Alla fine abbiamo preso un 28% che le persone che sanno guardare la politica dovrebbero attribuire a Stefano Bandecchi, che è Alternativa Popolare. E allora vorrei dire che il primo partito che c’è a Terni oggi è Alternativa Popolare, perché non è che hanno votato uno che è stato scelto da Alternativa Popolare. Io sono il segretario, colui che l’ha ricreata e rinforzata.

Il massimo dei voti l’ho preso nei quartieri più poveri di Terni, e addirittura ho vinto nel primo quartiere, che era una roccaforte prima del PCI e poi del PD.
La nostra è una politica di capitalismo sociale, che è stato trascurato. Il primo che l’ha tirato fuori è il signor Olivetti, che è morto troppo giovane e non ha avuto il tempo di portarlo alla ribalta. E’ un misto tra pensiero liberale, pensiero repubblicano e pensiero socialdemocratico. La politica dei fatti non può non essere accompagnata dalla filosofia della politica, o la politica diventa sterile, una continua rincorsa verso la soluzione di un problema, ma non verso la progettazione di un problema. Questo è quello che è mancato negli ultimi trent’anni in Italia: la progettazione e l’individuazione di quello che sarebbe accaduto dopo.

Noi siamo una nazione dove si mangia la farina di grilli ma non la si può produrre per salvare il made in Italy. Si mangia la carne in provetta ma gli italiani non la possono produrre. Mi scusi, ma siamo un po’ fuori strada e fuori tempo.
Fra trent’anni saremo 44 milioni, tra dieci anni secondo Giorgetti perderemo 320 miliardi di PIL per il calo demografico. Credo che la politica debba dare delle risposte a questo, invece la politica italiana oggi, di destra o di sinistra, non dà nessuna risposta
“.