“Cosa fa il fondo salva Stati? Presta fondi agli Stati in difficoltà”. Lo leggiamo su La Stampa di ieri, di come sostanzialmente il MES sia la nostra salvezza, nonché l’unico modo per tutelarci dagli speculatori finanziari.
Una sorta di manna, che dunque non avrebbe alcun motivo per essere rigettata.
Purtroppo però non è tutto oro quel che luccica, anzi.
“Il MES consente agli Stati in default di ristrutturare il proprio debito senza cadere in mano agli avvoltoi della finanza“, leggiamo ancora.
“Non cadi in mano agli avvoltoi della finanza, ma a quelli dell’UE sì“, precisa Fabio Conditi (di Moneta Positiva), “il MES è assurdo per un motivo fondamentale: gli Stati, che teoricamente hanno ancora sovranità monetaria e che potrebbero gestire le loro risorse internamente senza interventi esterni, non hanno bisogno di un meccanismo che serve solo a ricattare gli Stati costringendoli ad adottare politiche contro la nostra Costituzione“.
Se è vero che il MES è già stato utilizzato da Irlanda, Grecia, Spagna, Portogallo e Cipro, va ricordato che “mentre il vecchio MES era adibito solo a salvare gli Stati, qui per la prima volta si è introdotto un concetto completamente diverso, quello di salvare le banche.
Le banche sono principalmente istituzioni finanziarie private: perché gli Stati devono mettere soldi per salvare istituzioni private? Ma soprattutto, perché con tutti i problemi che ha, l’Italia deve finanziarie le banche francesi e tedesche, che in questo momento sono quelle più in difficoltà? Ma perché dobbiamo pagare sempre per gli altri?”
E non parliamo di cifre irrisorie che graverebbero sulle nostre spalle in caso di ratifica: “Vogliamo fare un nome? La Deutsche Bank da tanti anni è in grandissima difficoltà, si parlava qualche anno fa di qualcosa come 50mila prodotti derivati deteriorati. Parliamo di colossi che comporterebbero per l’Italia costi inenarrabili. Perché dobbiamo finanziare l’economia tedesca? Se i tedeschi sono andati sempre così bene pretendendo da noi sacrifici, è giusto che riparino ai loro errori con le loro finanze, non con le nostre“
“Ma quindi tu cosa faresti per evitare il MES?”
“Il governo deve adottare misure alternative rispetto a quelle attuali. Se seguita a finanziare il debito pubblico quasi esclusivamente con i mercati finanziari non ne usciamo. Un piccolo segnale l’abbiamo, c’è un emissione di BTP ai primi di giugno che sono una versione evoluta dei BTP Italia. Si sta cominciando, come consigliamo noi da tempo, a rivolgersi ai risparmiatori e non ai mercati finanziari. Però è ancora un segnale troppo flebile. Bisogna creare dei conti di risparmio gratuiti e defiscalizzati per i cittadini italiani in modo tale che uno possa investire nei titoli dello Stato semplicemente facendo un semplice bonifico. Avremmo tutti un conto corrente garantito, con un buon rendimento e che ci permetterebbe anche di andare a far la spesa. Sarebbe una gestione del debito molto più efficace”.