Solo 5 anni fa il Presidente della Repubblica era in visita da Putin. In quella occasione si affrontò il tema dell’Ucraina, dove la situazione in Donbass era già molto compromessa. Lo stesso Presidente della Repubblica in visita da Putin a Mosca espresse queste parole: “Voglio rinnovare al popolo russo, per il tramite del Presidente Putin, le più sentite condoglianze dell’Italia per l’attentato ha colpito civili inermi nella metropolitana di San Pietroburgo. Quanto accaduto rafforza ulteriormente la convinzione della necessità assoluta di una sempre più ampia, stretta e determinata collaborazione tra Russia e Italia per prevenire l’emergere del radicalismo e combattere la barbarie del terrorismo. Registriamo con soddisfazione un dialogo bilaterale positivo e produttivo in tutti i settori. Sono rapporti basati sulla fiducia e sul rispetto reciproci.
Lo testimoniano la frequenza dei contatti politici, la profondità delle relazioni economiche ed energetiche che poc’anzi il Presidente ha ricordato con precisione, lo dimostrano anche la tradizionale vivacità dei rapporti culturali e i partenariati innovativi. Registriamo con favore particolare il rinnovo, durante questa visita, dell’accordo per la ricerca nel campo delle scienze fondamentali tra l’Istituto Nazionale di fisica nucleare italiano è il Centro Congiunto per la Ricerca Nucleare russa“.
Fabio Duranti invita a riflettere soprattutto sui toni e sulle date dell’incontro e sul clima e i termini utilizzati da Mattarella: “C’è un servizio della RAI molto lungo sui crimini degli abitanti del Donbass, ma non serve mostrarlo perché lo stesso Presidente della Repubblica si espresse con grandi complimenti e lodi allo statista Putin. Questa cosa avveniva a giugno del 2017“.