Sentenza Juve, tutte le ipotesi post sanzione ▷ Afeltra: “Possibile il secondo rinvio”

Si avvicina per la Juventus un sempre più probabile e quasi certo -11 in classifica.
Questa la nuova penalizzazione richiesta dal procuratore Giuseppe Chiné per il filone plusvalenze.
Inizialmente, ai tempi della prima sanzione, erano stati 9 i punti richiesti da Chinè. Successivamente ne sono stati dati 15, che poc’anzi sono stati restituiti alla società bianconera, con la premessa di rivedere il tutto.
Oltre ad una rischiosa penalizzazione per la qualificazione nelle coppe, il procuratore FIGC ha richiesto l’inibizione di altri sette ex dirigenti tra i quali Nedved. Nella giornata di oggi, la Camera di consiglio si è riunita e dovrà cercare di motivare le scelte che per ora rimangono ancora non ufficiali. La sentenza infatti arriverà presumibilmente questa sera, ma c’è la possibilità non troppo remota che la decisione si ufficializzi nella giornata di domani, complice forse l’impegno dei bianconeri contro l’Empoli.

Sul perché i punti di penalizzazione siano aumentati da 9 a 11 permangono dubbi e domande. E se venissero dati 11 punti alla Juventus, non è scontato che il discorso sull’afflittività vada in porto: Allegri potrebbe infatti ancora qualificarsi vincendo le 3 partite rimanenti, arrivando a 67 punti.
Per cercare di togliere qualche dubbio, l’avvocato Roberto Afeltra è intervenuto in diretta a “Radio Radio Lo Sport”.

La spiegazione dell’avv. Afeltra

Questo è un processo che fra qualche tempo – dice Afeltra – avrà una smentita pesantissima a livello penale.
Ci sarà una condanna sportiva irrevocabile a fronte di fatti storici che saranno ritenuti non esistenti.
C’è una sentenza passata in giudicato del Collegio di Garanzia che condanna Agnelli e Arrivabene, che sono i legali rappresentanti della Juventus, ma che non si ripercuote su questa.


Perché il ricorso alla società bianconera è stato acco limitato per la parte sportiva, a coloro i quali hanno firmato quei famosi contratti, le plusvalenze, della quale nasce la responsabilità oggettiva.
Quindi una responsabilità di secondo grado che come tale non obbliga l’afflittività nel campionato in corso: può essere anche fatta per il campionato di competenza, che è quello nel quale il processo diventa definitivo.

Ed allora, se si vuole impedire alla Juventus di giocare le coppe, cosa che è giusta, si dice ‘la Juventus perde il titolo che acquisisce nella stagione 2022/23’. Ha acquisito il titolo di andare in Champions League? Lo perde e va in Europa League: si poteva agire in questo modo.
Fu infatti la stessa cosa che fecero con il Milan nel 2006. Ora, la differenza che c’è oggi rispetto alla precedente requisitoria di Chinè è che oggi lui, nei confronti della Juventus, non ha chiesto la estensione.


Le condanne dei dirigenti privi di delega sono poco verosimilmente confermabili dalla Corte di Appello, perché le motivazioni che non c’erano prima, e sul quale il Collegio di Garanzia ha invitato fortemente la Corte di Appello a motivare, non esistono.
Perché gli atti sono sempre quelli.

Che ci sia una penalizzazione è sicuro, perché è stata rigettata anche la richiesta di patteggiamento di ammenda con diffida.
O si fa un patteggiamento in continuazione sulla pena eventualmente irrogata per quest’anno, oppure per quest’anno la Juventus non avrà afflizione. Ce l’avrà per tutti e due dell’anno dell’anno successivo.

Comunque andremo a vederlo perché ripeto: si è detto tutto il contrario di tutto, soprattutto nelle sentenze”.

Le previsioni

L’avvocato Afeltra allora, analizzata la situazione, non si riserva di fare qualche previsione su ciò che potrebbe accadere.
Non sarà facile per la Corte di Appello Federale motivare le condanne dei dirigenti privi di delega.
Ci ritroveremo davanti al Collegio di Garanzia con la stessa problematica.

E non è escluso che il Collegio di Garanzia faccia un secondo annullamento con rinvio.
Perché devono motivare le loro accuse“.

Ascolta il dibattito integrale a “Radio Radio Lo Sport”.