È terminato ieri a Lisbona l’incontro del Gruppo Bilderberg, una riunione a cui io ho dedicato negli anni gran parte del mio lavoro, soprattutto nell’inchiesta “La Matrix Europea”.
Dobbiamo fare sicuramente degli aggiornamenti su quella che è stata la riunione appena conclusa.
Tra i rappresentanti italiani quest’anno è stato invitato Paolo Gentiloni, che partecipa per la prima volta al Bilderberg, nonostante sia stato in passato invitato alla riunione della Commissione Trilaterale, lo ricorderemo, nella riunione di Roma.
E la Trilaterale altro non è che una riunione gemella del Bilderberg.
Infatti le due riunioni hanno in comune gli stessi fondatori e gran parte dei membri.
Confermata poi la presenza di Lilli Gruber, come ormai avviene da quasi dieci anni.
La Gruber è stata addirittura inserita nello Steering Committee, quindi nel comitato organizzativo: non è più una semplice invitata.
Merita invece attenzione la figura delle new entry nel gruppo, poco conosciute ai più ma perfettamente integrate nel sistema rappresentato. In quelle riunioni c’è per esempio in lista Giuliano da Empoli, scrittore e professore di politica comparata a Parigi, di pura fede atlantista, ovviamente, inutile dirlo, come dimostra la sua presenza dal 2014 nella Fondazione Italia USA.
Nel 2016, da Empoli ha fondato un proprio think tank denominato “Volta”.
Membro del Network Global Progress ha avuto esperienze anche in politica: è stato assessore a Firenze con Matteo Renzi.
La Stampa degli Agnelli, da sempre membri attivi del Bilderberg, lo definì addirittura “uomo dell’anno”, a dimostrazione di quanto Giuliano da Empoli fosse già perfettamente integrato in quegli ambienti elitari.
Ma a mio avviso, particolare attenzione merita la presenza nelle liste del Bilderberg 2023 di Marco Alverà, addirittura inserito direttamente nello Steering Committee, quindi nel comitato organizzatore.
Cofondatore dell’azienda Zhero che si occupa di energie rinnovabili, lui ha tutte le caratteristiche per diventare uno dei punti di riferimento, se non vogliamo utilizzare la parola “burattino”, per gli interessi del Bilderberg in Italia.
E’ nato infatti a New York e si è laureato a Londra, quindi è un perfetto rappresentante di quelli che sono gli interessi dell’élite angloamericane in Italia. Amministratore delegato di Snam dal 2016 al 2022. Una carriera decennale in Eni, spesso ha lavorato anche al fianco di Paolo Scaroni.
Già in passato più volte invitato al Club Bilderberg, ma quello che più di tutto dovrebbe far scattare un campanello d’allarme sulla presenza di Alverà al Bilderberg del 2023 è il fatto che egli sia tra i pochissimi italiani a provenire dalla Goldman Sachs, ossia la banca d’affari americana che ha portato al Governo in Italia, senza ovviamente passare per le urne, prima Mario Monti e poi Mario Draghi, anche loro entrambi interni al gruppo Bilderberg e alla Commissione Trilaterale.
Che abbiano adesso puntato su Alverà per futuri incarichi di governo? Il suo CV lascia sicuramente intendere che questa ipotesi non sia affatto remota. Per questo consiglio di annotare questo nominativo per monitorare nel futuro gli scatti di carriera.
Marco Alverà, oltre al ruolo ai vertici di Snam e di Enel, è Presidente da giugno 2017 di una partnership di associazioni che rappresentano l’industria europea del gas. Ed è proprio in qualità di esperto e decisore del settore del gas che è stato cooptato da questa potente lobby internazionale.
La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo