Circola senza tregua l’immagine di Giorgia Meloni tenuta per mano da Joe Biden, un’immagine davvero evocativa che non è possibile trascurare e che anzi mi pare doveroso commentare decisamente con piglio critico. Una scena indubbiamente raccapricciante del resto, che ci aiuta a comprendere ancor meglio il reale rapporto che lega attualmente l’Italia agli Stati Uniti d’America. Un rapporto, giova rammemorare, di totale subalternità, un nesso di indecorosa subordinazione. Si tratta, invero di una scena tanto più squallida se si considera che il Governo in carica in Italia, quello della destra Bluette neoliberale, si era vanamente riempito la bocca di lemmi come sovranità e Patria, difesa dell’interesse nazionale e riscatto della dignità italiana. Non ci avevano spiegato, tuttavia, che la sovranità e la patria per cui si battevano, erano quelle americane e non quelle italiane.
Dobbiamo comprendere una volta per tutte che il rapporto tra l’Italia e gli Stati Uniti, quale che sia il governo in carica, non è un rapporto di alleanza, cosa che presupporrebbe un nesso inter pares. Ma come sappiamo, l’America ha più di 100 basi militari. Per non parlare poi di quelle segrete in Italia. E l’Italia, per parte sua, non ha nemmeno una base militare in America. Già questo dovrebbe chiarire il reale nesso che lega all’Italia agli Stati Uniti. E infatti, quello che lega le due realtà è un rapporto di totale subordinazione. Direbbe il vecchio Hegel “un rapporto di signoria e servitù”, tale per cui l’Italia svolge la parte del Servo e gli Stati Uniti, naturalmente, quella del padrone. Un rapporto tale per cui la civiltà del dollaro comanda a bacchetta l’Italia alla stregua di una colonia senza dignità che semplicemente deve obbedire in maniera cadaverica, sull’attenti, agli ordini impartiti dal Sergente.
Questo aspetto emerge limpidamente dalla sciagurata foto da cui abbiamo preso le mosse e che giustamente sta molto circolando perché raffigura una volta di più la subalternità dell’Italia e anche l’incapacità pittoresca di questo governo di mantenere le proprie promesse e le proprie premesse. Il patriottismo evocato dal governo di Giorgia Meloni si è rivelato ben presto essere un patriottismo di cartone, proprio come la parola sovranità sia rivelata essere semplicemente un decoro volto ad attirare voti, per poi essere prontamente rimossa in nome dell’adesione fideistica e supina alla dominazione americana. Cosa che pone anche sotto questo riguardo il governo di Giorgia Meloni in perfetta continuità, forse anche peggiorativa, se mai è possibile, con il governo dell’euroinomane di bruxelles Mario Draghi e delle sinistre fucsia.