Con la testa in campo per 85′, con la testa a Budapest per i 5′ conclusivi. La Roma domina in lungo e in largo una partita che riesce a perdere nel finale con due colossali errori (uno di reparto, l’atro – l’ennesimo – di Ibanez) e relega così alla finale del 31 maggio le possibilità di andare a giocare la prossima Champions League. Prima El Sharaawy porta avanti i giallorossi, poi Jovic e Ikoné pareggiano in 5 minuti di fuoco viola, che prima di quel momento erano parsi ancora frastornati dalla finale di Coppa Italia persa con l’Inter.
“Forse era l’ultimo pegno che la Roma doveva pagare per la finale di mercoledì, dopo le due partite precedenti. Il primo tempo ha giocato molto bene, ha sprecato perché doveva chiudere almeno 2 a 0, ma quando ripartiva lo faceva molto bene. Poi, nel secondo è stato penoso il finale”, commenta Luigi Ferrajolo. “Detto questo, è una partita che sapevamo come nasceva, ossia come le due precedenti. È chiaro che la Roma ha rinunciato all’idea del quarto posto quando ha ottenuto la finale. Smalling ed El Shaarawy sono usciti per la finale di mercoledì, non certo perché non giocassero bene. Per la finale di Europa League, El Shaarawy e Bove sono due giocatori che dovrebbero esser tenuti in conto da Mourinho: Bove è diventato il migliore ormai a centrocampo. Mercoledì vorrei veder giocare la Roma come ha giocato oggi il primo tempo”.