E vi voglio dare ancora un’informazione perché il governo italiano ha deciso di non richiedere la riattivazione delle cosiddette GACS. Cosa sono le GACS? Sono le garanzie pubbliche sulle cartolarizzazioni delle sofferenze bancarie. Nonostante i contatti preliminari con la Commissione dell’Unione Europea siano ancora in corso, la dinamica dei cosiddetti NPL, cioè non performing loans, ovvero prestiti non performanti, non appare preoccupante e il mercato secondario è in grado di gestirla secondo recenti informazioni del Sole 24 Ore, apparentemente senza traumi. Questi crediti sono quelli che le banche non riescono a portare a casa dalle famiglie o dalle imprese che li hanno affidati. Il governo italiano sta invece lavorando per disciplinare dei meccanismi preventivi e di sostegno ai debitori attraverso il recepimento della direttiva cosiddetta NPL, appunto non performing loans, ma le norme hanno bisogno dell’approvazione del Parlamento. Ora queste garanzie hanno aiutato le banche italiane e non le famiglie o le imprese, a ridurre il peso degli NPL di oltre 117 miliardi dal 2016.
Le banche oggi, quindi, sembrano più disposte a cedere ad altri operatori i cosiddetti NPL, cioè crediti marci. Il tema della sotto performance nei recuperi è un enorme incognita con cui l’intero sistema italiano, anzi europeo, deve fare i conti. E sul mercato si ragiona ormai di possibili soluzioni, come la dismissione sul mercato di pacchetti di crediti opportunamente sterilizzati. Tutta la discussione economica del Parlamento italiano e del Parlamento europeo verte ormai sui temi di finanza. Non c’è più nessun partito politico in Italia che parla di produzione o di sostegno alle imprese. Se noi continuiamo a parlare di MPS, di finanza, di cluster, di crediti, di cartolarizzazioni eccetera continuiamo ad avvitarci in una discussione economica sui pezzi di carta cioè sulle forme per finanziare l’economia. E stiamo creando un’Europa di pezzi di carta.
Malvezzi Quotidiani