Torniamo a parlare del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che sta vivendo il momento della farsa ma la tragedia appare già all’orizzonte. L’articolo di Federico Fubini sul Corriere della Sera, alimentato da fonti ministeriali, fa sorridere per la mancanza di fluidità nelle comunicazioni tra Roma e Bruxelles. In realtà il problema sembrerebbe essere la mancanza di conoscenza dell’inglese da parte del Ministro Raffaele Fitto e del capo della nuova struttura di missione di Palazzo Chigi, Carlo Selvaggi.
Il Governo sembrerebbe, dalle fonti giornalistiche, che si stia piegando ai diktat di Bruxelles ma la commissione solleva ancora dei dubbi sulla fattibilità di alcuni progetti tra cui il superbonus. Inoltre la commissione vorrebbe essere informata prima della presentazione formale dei nuovi progetti e continuare a decidere come spendere il denaro che è debito della Repubblica Italiana.
Ora, la ridicola scusa dell’inglese sembra essere un modo nemmeno tanto velato e cortese per far arrivare a Roma un’offerta che nei film che abbiamo visto tutti verrebbe definita un’offerta che Roma non potrà rifiutare.
Francamente quello che mi preoccupa più di tutti è l’aspetto politico della vicenda. Mi sembra quasi che ci sia ancora una situazione di sudditanza rispetto al padrone che si chiama Unione Europea. Siamo una nazione o una colonia? Questa è la domanda che io vorrei porre al Governo e al Parlamento italiano. Una colonia si comporta in un modo e una Nazione in un altro. Abbiamo il diritto di decidere o abbiamo il diritto di fare quello che decidono gli altri? Questa è la domanda politica vera. Le risorse non dimentichiamo che sono risorse dei cittadini italiani. Vorrei spendere a casa mia i soldi come voglio io.
Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi