Meluzzi sul caso Impagnatiello ▷ “Vietato banalizzare. Da consulente vi dico cosa spesso c’è alla base”

L’ormai tristemente celebre omicidio di Giulia Tramontano e del bambino che portava in grembo pare avere un solo colpevole, il suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello. Dal 27 maggio ad oggi le indagini hanno svelato dettagli e particolari di una vicenda che ha fatto inorridire l’Italia intera. Nell’indignazione generale Alessandro Meluzzi ha espresso sulla vicenda un parere da professionista ed esperto della materia: “Per quello che riguarda la situazione individuale bisogna approfondire e conoscere la storia del personaggio, la personalità e le caratteristiche, cosa che già suona di per sé antipatica perché la maggioranza delle persone direbbe che è talmente mostruoso quello che è avvenuto che bisogna solo buttarlo in ergastolo e buttare la chiave, come ha detto Salvini, che è la prima reazione emotiva.

Però devo dire che da questo punto di vista io non sono la persona adatta a dare una risposta equilibrata perché in questo momento sono consulente della difesa di quello che ha ammazzato la psichiatra a Pisa, sono consulente della difesa di casi famosi di cronaca. Credo che anche l’obiettivo dei consulenti della difesa sia quello di andare pro iusticia e veritate a cercare le vere motivazioni e le vere determinazioni soprattutto per fare in modo che non si ripetano e per capire cosa succede in questi cervelli, sicuramente scossi, ma in cui bisogna stabilire se c’è una malattia, se un vizio, se un difetto, se un crimine“.

Secondo Meluzzi non si può astrarre il delitto, che va comunque considerato all’interno della società nella quale viviamo: “Questo è un delitto che avviene in una società senza valori in cui il narcisismo, l’autoaffermazione, portano al rifiuto di tutto ciò che è scomodo e può diventare scomodo. Una donna, un bambino che deve nascere, si pensa di poter cancellare tutto con un tratto di penna o con un colpo di straccio come se fosse gesso sulla lavagna. Mentre invece si tratta di carne, sangue, vita, anime e quindi alla base di tutto c’è la mancanza della sacralità della vita e del rispetto della vita”.