Come volevasi dimostrare, quod erat demonstrandum. E ciò secondo le nostre più fosche previsioni.
Ebbene, adesso l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, parla espressamente della possibilità di un Green Pass globale, vale a dire di un passaporto sanitario valido su scala planetaria e indispensabile per poter viaggiare liberamente.
In sostanza, secondo quello che si apprende da questi progetti in cantiere che vedono protagonista l’Unione Europea e l’OMS di comune accordo, si sta pensando realmente a una sorta di infame tessera verde valida su scala planetaria.
Siffatta tessera verde globalizzata certificherebbe di volta in volta le benedizioni coi santissimi sieri, acciocché possano liberamente spostarsi di paese in paese soltanto i cittadini che abbiano, come usa dire, le carte in regola.
E che dunque si siano regolarmente sottoposti a tutte le procedure mediche necessarie di volta in volta richieste dal nuovo ordine tecno sanitario.
Ebbene, chi per varie ragioni non si sottoponesse alle benedizioni coi santissimi sieri di volta in volta proposti, si troverebbe eo ipso svilito al rango di cittadino di seconda classe. Cittadino di seconda classe, al quale verrebbe poi negato financo il diritto di spostarsi liberamente, dacché il suo passaporto vaccinale non risulterebbe in regola. Lungi dall’essere terminato, come taluni ottimisticamente ritengono da tempo, il Leviatano tecno sanitario prosegue. e anzi assume una struttura planetaria.
Si potenzia e si estende lungi dall’esaurirsi. L’avevamo detto e ora ne abbiamo una ulteriore conferma: le misure adottate per l’emergenza sopravvivono all’emergenza stessa. Di più si volgono in nuova normalità.
Più precisamente, le misure dell’emergenza danno vita a un modello panottico di controllo totale e totalitario, di ordine biopolitico.
Un modello in grazia del quale i soggetti vengono sorvegliati in modo integrale e ridotti sempre più palesemente a giocattoli nelle mani della tecnoscienza. L’emergenza, deve essere chiaro, non è affatto finita. Essa coincide con la nuova normalità del capitalismo tecno sanitario, quello che appunto pretende di disporre integralmente dei nostri corpi per controllarci e per valorizzarli in senso capitalistico. Ebbene, questa è l’emergenza permanente.
Il Leviatano tecno sanitario ormai è in atto, non sta arretrando, ma si sta potenziando, addirittura tende a farsi planetario.
Questo ci permette di ribadire una volta di più la tesi che diverse volte abbiamo sostenuto: l’emergenza è la nuova normalità.
L’emergenza permette al potere di far valere tutta una serie di norme lesive delle libertà e dei diritti che, in assenza dell’emergenza, difficilmente esso potere avrebbe potuto far valere.
Ecco la funzione governamentale dell’emergenza.
Mentre i cittadini vedono soltanto ciò che viene garantito loro nel tempo dell’emergenza, la sicurezza soprattutto, non vedono ciò che viene loro tolto grazie all’emergenza: diritti e libertà. Del resto, come abbiamo già infinite volte ribadito in relazione all’infame tessera verde, quando essa valeva sul territorio nazionale italiano, se per poterti spostare ed essere libero devi dimostrare di avere un passaporto verde in regola, vuol dire che in realtà non sei libero.
E’ la classica forma che Giorgio Agamben ha definito della “libertà autorizzata”.
Ma una libertà autorizzata non è, per definizione, una libertà, essendo invece una gentile concessione, sempre revocabile da parte del potere.
RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano, con Diego Fusaro