Da Telemilano all’impero Fininvest: Alberto Contri c’era quando agli inizi degli anni ’80 nasceva il Silvio Berlusconi imprenditore. Le storie del docente di Comunicazione Sociale e del Cavaliere scomparso lunedì 12 giugno 2023 si incroceranno diverse volte in vesti disparate.
Da giovane iniziato alla comunicazione, Contri diventerà poi presidente di Pubblicità Progresso, passando per la parentesi del Consiglio Rai. Un viaggio che gli permetterà di studiare l’evoluzione parallela dell’imprenditore italiano più celebre, dalle luci alle ombre. Come quelle delle cene di Arcore, che poi diverranno processo politico. Non per forza abitudini oscure: “Era un seduttore in tutti i sensi, ricordava tutti i compleanni dei responsabili marketing per poi mandare regali che non passavano per la porta”.
“E’ impossibile distinguere l’imprenditore dall’uomo“, perché molte delle scelte del Berlusconi politico saranno anche influenzate dagli interessi di Fininvest, a partire dai tempi della legge Mammì.
E chissà se anche per questo la magistratura “non gli ha perdonato cose che ad altri ha perdonato eccome“.
Così come il pensiero di parte dell’opinione pubblica, quell’acredine che molti declassano a “invidia” nasce anche da un modo di fare imprescindibile per il personaggio: “Per esempio con le donne non riusciva a mantenere una sfera privata. Doveva per forza sbandierare quante ne aveva, ci teneva a dircelo“.
Questo e molto altro nel ricordo di Alberto Contri a ‘Un Giorno Speciale’.