Nei giorni scorsi compariva sul Manifesto un articolo dedicato a Michela Murgia e a quella che veniva senza pudore appellata da “famiglia queer”. Quello che doveva essere idealmente un quotidiano comunista, si è dunque ridotto a trattare unicamente di capricci arcobaleno di consumo per ceti abbienti e di questioni sideralmente lontane dalla questione sociale e dalla contraddizione capitalistica.
D’altro canto, lo sappiamo bene e lo andiamo ripetendo da tempo immemore, la neo sinistra dell’arcobaleno ha smesso da tempo di occuparsi della questione sociale, del lavoro, dell’opposizione al capitalismo e all’imperialismo.
Ed è divenuta, già da tempo, una fedelissima e allineatissima guardia fucsia della globalizzazione turbo capitalistica e imperialistica.
Ed ecco che allora essa, sinistra fucsia neoliberale, si occupa unicamente di questioni del tutto irrilevanti rispetto alla logica sistemica della contraddizione capitalistica. Non soltanto non promuove più l’emancipazione, avendo già da tempo rinunziato a difendere il lavoro e la lotta di liberazione nazionale dei popoli oppressi dall’imperialismo. Dev’essere chiaro: la sinistra, oltre a non promuovere più l’emancipazione, promuove ora attivamente la de-emancipazione.
E lo fa assecondando tutte le tendenze principali della globalizzazione turbo capitalistica.
Tra queste tendenze occupa un posto di centrale importanza la distruzione della famiglia in qualità di ultimo baluardo di socialità altruistica e di resistenza alle logiche disgreganti della monadologia neoliberale.
La funzione dell’arcobaleno risulta, sotto questo profilo, di duplice tipo.
Per un verso distrae dalla questione sociale della lotta di classe e fa credere ai più che la vera lotta sia quella per i capricci di consumo arcobalenici. Per un altro verso risulta pienamente funzionale la lotta arcobalenica alla logica di sviluppo neoliberale.
E ciò secondo la figura del neoliberismo progressista, per cui occorre far passare per battaglie progressiste le battaglie che semplicemente ampliano lo spazio disponibile per la forma merce.
Ecco allora che le sinistre, avendo abbandonato il rosso e Gramsci, per il fucsia e per Michela Murgia, sono divenute a tutti gli effetti, già da tempo, fronte avanzato della modernizzazione turbo capitalistica. E dunque fronte avanzato della de-emancipazione della società.
Hanno completamente abbandonato la causa dell’emancipazione e dunque della lotta per il lavoro e contro l’imperialismo.
Hanno completamente abbracciato la causa della globalizzazione neoliberale, di cui sono divenute, appunto, le guardie arcobaleno.
Tutte le principali battaglie della sinistra non soltanto non riguardano più l’emancipazione del lavoro, ma procedono in direzione diametralmente opposta.
E di più, tutte le principali vittorie delle sinistre negli ultimi anni hanno comportato bagni di sangue per le classi lavoratrici.
RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano, con Diego Fusaro