La Commissione Esteri della Camera dei deputati sta esaminando il disegno di legge presentato dall’opposizione per la ratifica del famigerato MES. È stata inviata una nota informativa dal Capo di Gabinetto del MES in risposta ad una richiesta del Presidente Giulio Tremonti.
La risposta riguarda gli effetti diretti e indiretti sulla finanza pubblica della ratifica del MES.
La ratifica non avrebbe effetti diretti sui saldi di finanza pubblica, in quanto l’Italia ha già versato 14 miliardi nel 2012.
Gli effetti indiretti, invece, sembrerebbero di più difficile valutazione, ma la riforma del MES potrebbe aumentare la rischiosità stessa del MES e rendere soprattutto molto più gravose le condizioni a carico dei debitori, come per esempio l’accesso alla linea di credito precauzionale.
Inoltre, il costo dell’attivazione del MES è ad oggi un’incognita inestricabile.
Infine, come se non bastassero queste già gravi critiche, osserviamo che gli Stati membri azionisti del MES beneficerebbero dei tassi che il Paese debitore pagherebbe ricevendo una migliore “remunerazione del capitale versato”.
In conclusione, il MES è uno strumento che conviene ai creditori e non ai debitori.
Io sono anni che mi batto contro questo che chiamo un “famigerato strumento finanziario”, perché significherebbe mettere in ginocchio il nostro Paese. Significherebbe purtroppo distruggere il nostro Paese. Significherebbe purtroppo mettere degli obblighi, dei covenants, cioè degli obblighi di fare e di non fare che sono previsti nei contratti privatistici, dimenticando che nel caso di uno Stato questo avrebbe un impatto gravissimo sulla società che vive in quello Stato. Perché?
Perché succederebbe come nella Grecia. Avremmo migliaia di condizioni di tipo economico finanziario con gravi impatti sociali.
Il MES andrebbe a bloccare l’autonomia parlamentare. Signori parlamentari, non ditemi che non lo avete capito perché i casi sono due: o non avete letto le carte, oppure fate finta di non aver capito cosa c’è scritto.
Dentro c’è chiaramente scritto che noi non saremo più liberi di fare politicamente quello che vogliamo, se prendiamo dei soldi a prestito da un sistema finanziario privato.
Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi