Il tentativo di golpe in Russia è solo l’ultimo episodio che certifica il processo di polarizzazione di ricchezze e potere nelle mani di pochissimi individui. Un processo che prosegue inesorabile e al quale in pochi riescono ad opporsi e infatti secondo Duranti: “Tutta questa pantomima che stiamo vedendo nel mondo, e anche i disagi che viviamo, è dovuta sempre a questioni economiche, nel senso che ci sono poche persone nel mondo che hanno acquisito grandissimi poteri e non li vogliono mollare. E attraverso quei poteri, vogliono governare il mondo a loro piacimento”.
In questo processo svolgono un ruolo determinante le piattaforme digitali “I social, che sono sempre di proprietà degli stessi privati, poi servono come strumento di propaganda e di dissuasione al pensiero divergente, piuttosto che al pluralismo. Quindi soffocano il pluralismo e la protesta e il pensiero divergente, mentre invece fanno propaganda a tutto il resto”. Ecco allora emergente nella narrazione che viene fatta anche in Italia, Putin come un supercattivo da scalzare mentre, come sottolinea Duranti, la storia del presidente Russo racconta di momenti in cui si è fortemente opposto al potere costituito: “Putin è stato l’unico ad essersi opposto a tutto questo. Tant’è vero che la sua popolarità nasce da questo, perché si trovava soffocato dagli oligarchi che stavano schiacciando il popolo russo. E quindi è il nemico numero uno di questo concetto”.
Ci sono stati episodi nella vita di Putin che secondo Alessandro Meluzzi sono stati determinanti nel nel processo sopracitato: “Si è opposto al potere ma in modo imprevedibile, perché Elzin lo considerava affidabile. Io voglio citarvi un episodio, quello del sommergibile Kursk, quando morirono 150 marinai a 150 metri di profondità. E sapete cosa disse allora Putin, che era stato messo lì ancora come oscuro funzionario del KGB? Disse ‘non immaginavo che vi avessero ridotti cosí’. Cioè, quella cosa gli provocò una svolta nel cervello. Come mi hanno spiegato degli amici russi, quel sommergibile arrugginito, senza manutenzione, lasciato dagli oligarchi in quelle condizioni, con quei 150 ragazzi con le magliette bianche e blu a strisce morti soffocati, perché non potevano essere salvati, gli fece svoltare il cervello“.