Sul MES c’è un grande dibattito, ma è un dibattito che serve a coprire il bluff dell’Europa.
Uso questa espressione rifacendomi ad uno storico titolo di Limes, la rivista diretta da Lucio Caracciolo.
In effetti da quel 2006, la copertina se non ricordo male era del gennaio 2006, non è che l’Europa si sia strutturata in maniera tale da risolvere gli equivoci di fondo, e quindi il bluff. No. Sostanzialmente è continuato questo bluff, attraverso una narrazione molto epica.
Proprio oggi noi scopriamo che invece la narrazione europeista è una narrazione che vede sotto i nostri occhi le macerie dell’Europa stessa. L’insuccesso o gli insuccessi dell’Europa.
Al finire del secolo scorso e quindi all’alba del nuovo, quello che doveva essere il “2000 europeista”, ci avevano raccontato che l’Europa era fondamentale, perché grazie all’Europa i Paesi dell’ex comunità europea avrebbero avrebbero maturato un ruolo importante sullo scacchiere internazionale, nel gioco geopolitico. E invece ci accorgiamo proprio per la guerra in corso in Ucraina, che l’Europa non c’è.
Ancora una volta è un personaggio di secondo livello rispetto agli Stati Uniti d’America che continuano la loro partita sul mondo, la loro partita planetaria nel ruolo di sceriffo. Un ruolo che però non vede più la stella americana brillare come poteva brillare un tempo, perché è cambiato il mondo. Stanno cambiando gli equilibri, i posizionamenti.
E fa specie che un Paese che esprime un Presidente, Joe Biden, palesemente in difficoltà nel fisico e nella testa, comandi pure su un’Europa che aveva l’ambizione di diventare il nuovo soggetto sullo scacchiere internazionale. L’Europa non ha svolto quel compito.
Ci avevano promesso la pace perpetua, soprattutto all’interno del Vecchio Continente.
Invece ci accorgiamo appunto che siamo dentro una guerra che si consuma proprio ai bordi dell’Europa.
Una guerra dove, tra l’altro, l’Europa non riesce a trovare una strategia propria.
Ci avevano detto che poi era obbligatoria la moneta perché così avremmo risolto anche i problemi dell’inflazione.
E invece vedete che proprio sull’inflazione sta fallendo anche la Banca Centrale Europea, come le altre banche centrali che hanno inondato di liquidità il mondo, e non hanno saputo gestire questa immissione di liquidità. Però qual è la grande differenza?
La grande differenza è che l’Europa ha una moneta unica ma non ha un debito comune. E questa è un’anomalia.
E allora ecco che nella ingegneria finanziaria si inventano dei meccanismi come il MES che sono le trappole: sono le trappole per costringere, di fatto, ad un concordato fallimentare i paesi. Ed ecco perché insistono affinché l’Italia ratifichi il MES.
Perché una volta ratificato, ci metteranno nella condizione di doverlo utilizzare.
Perché loro sanno e conoscono i meccanismi del ricatto finanziario.
Allora se tu mi dici che vuoi spingere per proteggere l’euro, non puoi dirmi che poi bisogna andare ad accettare il ricatto del MES.
Se tu credi, cara Lagarde, di continuare ad azionare la leva dei tassi di interesse, devi tutelare i paesi membri dicendo: “Io è vero che sto azionando la leva dei tassi di interesse come tutte le altre banche centrali. Però io vi proteggo con la creazione di un debito pubblico europeo”. Ma questo non c’è e non ci sarà. E non vale il discorso del “ma bisogna costruire più Europa”.
A coloro che dicono che vogliono costruire più Europa noi diciamo: “Bene adesso devi dimostrare di poter fare il debito pubblico europeo.
Se non lo fai è il solito grande inganno, il solito meccanismo per favorire quegli ambienti speculativi che sono nel mondo finanziario”.