Le dinamiche che si aggirano attorno alla fatidica intelligenza artificiale sono diverse: c’è ovviamente chi ne è a favore, chi auspica un futuro iper tecnologico. Dall’altra parte c’è invece chi solleva dei dubbi sulle possibili disastrose conseguenze delle “innovazioni” che sempre più frequentemente vengono presentate al mondo. Soprattutto negli ultimi mesi.
In particolare però, proprio qualche giorno fa un’altra barriera è stata frantumata dalle macchine.
Le macchine, i robot, hanno avuto per la prima volta l’occasione di rispondere alle domande e i dubbi più frequenti in una conferenza stampa a Ginevra. Al vertice delle Nazioni Unite (ONU) “Ai for good”, le intelligenze artificiali hanno risposto al quesito fondamentale: ruberete agli umani il posto di lavoro? La risposta non è inaspettata.
L’umanoide “Grace” ha risposto infatti: “Non prenderò il loro posto in lavori già esistenti“. Ed è qui però che tutto cade.
Solo poco meno di un mese fa l’Ansa riportava che Bild, testata tedesca, avrebbe sostituito presto 200 giornalisti con l’IA.
Allora Grace ha mentito? Oppure semplicemente non ha quella informazione, quell’input, nel database?
Secondo Fabio Duranti è proprio qui che si evince che “ci vogliono spacciare per intelligenza un qualcosa che intelligenza non è“.
Andando quindi in opposizione a chi ne elogia i progressi, ma anche a chi ne teme possibili derive improvvise di “auto-coscienza”, Radio Radio lancia una nuova luce contro quella che Duranti definisce come un vero e proprio ossimoro: l’intelligenza artificiale è contrastata dall’intelligenza naturale, “quella delle emozioni che hanno fatto crescere il genere umano.
Non ci sarà mai una decisione presa dalla macchina: verrà solo dall’uomo“.