Aumento di stipendio: per chi arriva?
L’aumento di stipendio, ahimè, è stato votato dall’ufficio di presidenza della Camera per i capigruppo alla Camera dei vari partiti.
1200 euro di aumento. Per quattro gatti, in generale non sono tanti soldi. Però diciamo che forse non è un bellissimo gesto: si poteva risparmiare. Dunque lo stipendio annuale dei capigruppo di Montecitorio è di 16000 euro l’anno, che sono sostanzialmente lo stipendio di un normale lavoratore. Insomma, il lavoratore che magari non guadagna tantissimo. Però non ce ne sono tante di persone in Italia che guadagnano 16000 euro all’anno.
Tant’è che il Governo mentre fa questa cosa che cosa succede?
Succede che il Governo lancia quest’idea della Social Card: una carta, una tantum di 300 euro che servirà per fare la spesa.
A partire dal 18 luglio sarà distribuita dai comuni a chi ha un ISEE fino a 15000 euro. Quindi pensate: uon che ha 15000 euro ha diritto a quella che di fatto è un’elemosina di stato. Perché uno che ha la Social Card, con 300 euro ci fa giusto la spesa.
Invece ammonta a quello stipendio lì, quello che serve a prendere la Social Card, all’aumento che si danno in busta paga i capigruppo.
Sì, saranno ragionamenti populisti, ma va detta una cosa.
Non ci è mai piaciuto inferire sulla “casta”.
Un politico va giustamente pagato, per le responsabilità, per l’impegno. Ma in questo momento, diciamo, forse non era la cosa migliore.
Poi ci saranno tutte le ragioni tecniche del mondo. Tuttavia, insomma, 16000 euro l’anno per i capigruppo li decidi quando poi c’è gente che ha l’ISEE a 15000, e si prende la Social Card: un po’ eccessivo.
Non mancano comunque le polemiche verso l’idea lanciata dal Governo.
Su Repubblica si infierisce contro il ministro Lollobrigida gridando al delirio. Vengono poi esposte le illogicità della Social Card: sostanzialmente, secondo il quotidiano, questa carta sarebbe illogica, insensata. Per quale motivo?
Favorirebbe le famiglie che hanno più figli. Si potrebbe pensare che il fatto di aiutare una famiglia numerosa sia una cosa da fascisti, da sovranisti e da populisti. Ma la realtà è che il perché dell’aiutare queste famiglie risiede banalmente nel fatto che hanno più figli a carico, quindi vanno aiutati. In sintesi è di nuovo la critica che si ottiene parlando sempre di razzismo.
Ma i veri problemi, come sempre, stanno altrove.
382,5 euro non sono semplicemente abbastanza per una famiglia, ad esempio, di 4-5 persone.
Corrisponde forse a poco più di una spesa al supermercato. Una spesa che dura una settimana, 15 giorni.
Quindi è veramente questione di bricioline.
È ovvio poi che si rientra in questa logica dei bonus. Certo meglio un po’ di soldini, una tantum, che non averli mai: siamo contentissimi che la diano questa Social Card. Sarebbe piaciuto però che fosse un po’ più strutturale, che in generale più che dare bonus si pensasse all’aumento dei salari, ma mi rendo conto che è una cosa molto complicata. E che finché si sta in Europa rimane sempre molto difficile.