Provate a rispondere a questa domanda: cos’è la forza di gravità?
Molto probabilmente i più dotti, immediatamente risponderanno: “Nell’Universo due corpi si attraggono con una forza direttamente proporzionale (G) al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza (r)”.
Avrebbero però risposto con cosa succede. Con il fenomeno. Non hanno risposto alla domanda “cos’è?”. “Perché è?”.
Ecco spiegato – in breve – di cosa si occupa la scienza e di cosa non si può occupare.
Ecco spiegato anche qual è la differenza tra umano e macchina. Una discrepanza sempre più latente nell’epoca dell’intelligenza artificiale.
C’è però una serie di motivi per cui l’intelligenza – quella naturale – non deve essere svalutata. E anzi, forse andrebbe riscoperta proprio nel momento presente.
A prodigarsi nel compito lo psichiatra Alessandro Meluzzi, che in diretta fa un semplice esempio:
“Noi non sappiamo cosa succede nel meccanismo del sonno e del sogno, perché c’è una dimensione di imprevedibilità.
Perché i computer non sognano? Perché non possono desiderare o non potranno mai desiderare? Perché Kubrik ha pensato ad un computer che può provare paura (cosa che un dispositivo in silicio non potrà mai fare)?
Perché noi non sappiamo tanto chi è Dio, ma non sappiamo nemmeno chi è Io. Se chiedessi ad ognuno di voi “chi è Io” dal punto di vista algoritmico, la risposta sarebbe semplicemente impossibile.
Questo perché Io appartiene ad un dominio nel quale noi, per spiegare cos’è l’animo umano, dovremmo usare un linguaggio appartenente all’animo umano. Dovremmo praticamente sollevarci da terra tirandoci per le stringhe o per le bretelle“.
Qui la spiegazione del Prof. Meluzzi a ‘Un Giorno Speciale’.
Home Video