Caldo record ovunque. Grafici del Mediterraneo completamente rossi se non addirittura neri, diffusi dai più.
Utilizzo di parole come “estremo”, “fatale” e chi più ne ha più ne metta. Sono gli elementi che nelle ultime giornate d’estate hanno dominato e dominano l’informazione, a partire da Repubblica. “Caldo record, il Pianeta in ginocchio“, è il titolo in prima pagina.
“Caldo record, allarme globale”, scrive ancora La Repubblica. AdnKronos ci tiene a precisare: “La settimana più rovente nella storia del pianeta”. Sarà davvero così? Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, reagisce in diretta a Punto & Accapo.
“Noi de La Verità abbiamo fatto una piccola ricerca: picchi di calore ne abbiamo trovati nel 2006, nel ’95, 1983.
Non è che è un’esclusiva di quest’anno. Ovviamente a che cosa serve tutto questo? Serve a portare avanti la teoria del riscaldamento globale che viene causato dalle emissioni. E così dobbiamo abbassarle facendo le varie transizioni green. Altrimenti non insisterebbero“.
La polemica scoppia poi sui negazionisti, di nuovo, e stavolta sono quelli del clima. “Sempre Repubblica fa il commento sulle destre ‘sorde’ al grido d’allarme. Mi permetto di ricordare che esiste a destra una tradizione del rispetto verso la natura, a differenza degli altri che poi quando si parla di natura su cose come le differenze tra maschio e femmina, della natura se ne fregano abbastanza“.
La spiegazione scientifica che Borgonovo dà dell’improvviso picco di calore è chiara: “I miei studi mi hanno detto che succede perché è estate“.