Diciamo la verità: Lukaku e Cuadrado sono due nomi che mettono tutti d’accordo, mai come in questo momento: nel senso che gli juventini e gli interisti hanno trovato un punto d’incontro sul fatto che non li vogliono.
– Lukaku, malumori al Cuadrado – sarebbe un titolo perfetto per sintetizzare una situazione sulla quale gli amanti del paradosso si tufferebbero a pesce, un po’ come Cuadrado stesso. Il quale, tra l’altro, al tagliando dei trentacinque anni comincia ad assomigliare alla Ritmo in vendita in quello spassoso sketch di Paola Cortellesi di qualche anno fa, con la differenza che la dirigenza interista non ha risposto – A Frà, magna tranquillo… – di fronte all’impegno di pagare un ingaggio tutt’altro che economico, con l’auspicio che i sedili della panchina nerazzurra siano invece ergonomici per il colombiano che per ogni riccio conta un capriccio. Di Lukaku.
Scherzi a parte, anche se a volte sembra di essere all’interno della omonima trasmissione, come si dice in belga “Sora Camilla”? Nei prossimi giorni potremmo avere o la traduzione esatta, o la fumata bianca (e nera), anche se l’ineffabile avvocato Sebastien Ledure, la pronuncia del cui cognome sembra un vanto di bossiana memoria, si sta guardando attorno con diametro della visuale sempre più ampio, diciamo fino a Riad. Intanto gli ultras interisti vogliono incontrare Cuadrado per spiegargli i loro valori, che lui potrebbe non capire subito al volo vista la rissa che lo ha visto coinvolto nella finale di Coppa Italia contro…l’Inter. Però persino Paolo Bonolis, interista doc, ha detto che il passato non gli interessa, con la stessa indifferenza di Pino Insegno quando passa una gatta nera.
Riflessione finale: ai tifosi, di tutte le squadre, si è fatto mandar giù il novantanove per cento di tutte le decisioni che dirigenti, procuratori, televisioni e ogni altra componente che sulla passione popolare lucra, prendono senza consultarli. Anche il restante uno per cento bisogna portar via alla gente? Nel frattempo, in un impeto di sportività, i tifosi dell’Inter cominciano ad augurare agli juventini di poter anche loro raggiungere una finale. E di utilizzare Lukaku a un certo punto.
Paolo Marcacci