Documenti desecretati della Cia svelano dettagli inquietanti sulle morti di Mattei e Pasolini

I nostri figli devono sapere che Enrico Mattei è stato il più grande imprenditore nel settore energetico che l’Italia abbia mai avuto, che ha lottato ed è morto per la sovranità del nostro Paese, per opporsi all’arroganza dei potenti, all’arroganza del cartello internazionale. Questo devono sapere i nostri figli. Questi modelli devono avere. Pier Paolo Pasolini è morto. Perché? Lottava per l’indipendenza culturale del nostro Paese, lottava contro gli intellettuali che mistificano la realtà e invece lo hanno fatto passare come un “froc*o e basta” per citare il titolo di un libro dedicato a Pasolini. Pasolini è morto perché si era ostinato a far emergere la verità sulla morte di Enrico Mattei. Aveva deciso di inserire questo capitolo all’interno del suo libro Petrolio, capitolo in cui trattava la questione del successore di Mattei alla presidenza dell’Eni, che era coinvolto pesantemente con i servizi con con la P2. Addirittura si dice fosse uno dei capi della P2.

Ma sono eventi passati, perché riprenderli adesso? Innanzitutto perché soltanto adesso li possiamo riprendere. Nel senso che io tante cose che riporto sono frutto di documenti desecretati, documenti desecretati grazie al Freedom of Information Act che permette di consultare articoli, documenti della CIA, di venti fino a 25 anni fa.

Quindi io posso andare semplicemente a vedere eventi che sono oltre i 25 anni, non prima. E questo è un pezzo di storia che sta emergendo che noi dobbiamo assolutamente trasmettere ai posteri, sia per rendere giustizia a quei pochi uomini che hanno lottato per il nostro Paese, che hanno dato la vita per il nostro Paese ma anche per capire quali devono essere i percorsi da seguire. Chi ha lasciato un solco e quel solco va seguito. Dobbiamo capire chi sono gli uomini che hanno tracciato il cammino. Non possiamo permettere che Mattei passi per l’incosciente che è voluto partire con il maltempo e quindi è caduto con l’aereo. Non possiamo permettere che si dica che Mauro De Mauro è scomparso perché chissà che indagini stava facendo sulla mafia, no? Mauro De Mauro stava indagando su Eugenio Cefis, sui rapporti con Enrico Mattei, sugli ultimi giorni di Enrico Mattei, su chi ha potuto manomettere l’aereo di Enrico Mattei. Ovviamente per manomettere un aereo che ha visionato 24 ore al giorno c’era bisogno di un intervento dall’alto dei servizi italiani e dei servizi di altri Paesi.

L’aereo è entrato in un hangar della NATO dove è stato manomesso quindi sono tutta una serie di cose che devono emergere. Molti mi diranno sì ma sono cose ufficiali qui nessuno inventa nulla, però valli a mettere tutti in fila. Tutto si collega e noi dobbiamo dare una versione della storia che non può essere la versione di chi pensa di averla vinta quella storia. Noi dobbiamo dimostrare che non ci riteniamo vinti e che quindi la storia vogliamo riscriverla anche noi.