“Caldo, la temperatura al suolo: sull’Etna raggiunti i 47 gradi, in Spagna 60”, Sky TG24. “La temperatura al suolo ha superato 47 gradi in Sicilia e Puglia”, Il Sole 24 Ore. L’Esa: “Temperature al suolo record, oggi a Foggia e Catania 50 gradi”.
Insomma, la situazione clima pare essere catastrofica, soprattutto a leggere i numeri riportati dalle agenzie e dai maggiori organi di stampa. La narrazione che pare puntare dritta sul mea culpa che tutti dovremmo fare sul cambiamento climatico potrebbe tuttavia essere manchevole dal punto di vista scientifico. E no, non si sta entrando nel merito del cambiamento climatico, su cui pure si dovrebbe aprire un dibattito trasparente. Si parla del fatto che la temperatura al suolo non è quella che interessa noi e il nostro corpo, né dimostra l’avvenire di un’era apocalittica.
Ce ne aveva parlato già il noto meteorologo Mario Giuliacci dei requisiti per misurare correttamente la temperatura esterna: né i termometri in macchina né quelli in strada sono affidabili, e il loro margine d’errore è macroscopico soprattutto d’estate.
Questo perché la misurazione deve essere fatta all’ombra, a circa 1,5 metri da terra e lontano dalle pareti. Si deve inoltre essere sicuri che il liquido interno al termometro non si scaldi per irraggiamento, dando il la a una misurazione non dell’aria, ma del liquido stesso: uno scenario molto probabile durante la bella stagione.
Ma benché siano linee guida dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), questo pare non diffidare dal diffondere numeri altisonanti che come effetto producono tanta paura e poca realtà, generando le notizie che abbiamo commentato in diretta con Fabio Duranti.
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