In estate più che in altri periodi dell’anno si nota il tracollo che la nostra Capitale sta vivendo. Ormai le mancanze del trasporto pubblico, la spazzatura maleodorante ai lati della strada, la viabilità perennemente in tilt sono realtà quotidiana per cittadini, ma anche per pendolari e turisti. Tra polemiche e rassegnazione, ci si interroga su possibili soluzioni per far tornare Roma ad una dimensione vivibile, o quantomeno più umana.
Il problema della qualità della vita in città è sotto gli occhi di tutti e viene sintetizzato da Enrico Michetti “A Roma non esiste una figura di riferimento, non si vede, non si sente, non esiste. I vigili urbani sono spariti, l’immondizia ricovera all’interno dei cassonetti con la speranza che qualcuno la venga a raccogliere. Il verde pubblico è abbandonato totalmente a se stesso, sta valicando gli argini diventando pericoloso per la viabilità“.
Altro problema atavico è quello della mancanza di controllo, di vigilanza, e Michetti riporta ai tempi in cui invece le figure addette al controllo erano presenti: “Non c’è vigilanza voglio dire se non c’è una sola persona addetta ad un’attività di controllo che sia visibile… Perché si chiama vigile? Perché dev’essere una persona che vigila, che guarda, una volta li chiamavano Pizzardoni”.