L’ultimo tra i titoli scabrosi di repubblica sulla condizione economica e sociale italiana recita: “Nelle casse dello stato un buco da 1.153 miliardi di euro da 23 milioni di contribuenti.”
Un altro titolone che sale alla ribalta come specchio di una situazione tragica in cui versa il paese e che attribuisce, ancora una volta, la colpa ai cittadini italiani per tutti i problemi che attualmente attanagliano la penisola.
Ci chiediamo a questo punto a chi dover attribuire la colpa di questi numeri da capogiro. Se su un numero approssimativo di 30 milioni di contribuenti italiani 23 sarebbero evasori, il dubbio sulla veridicità di questi dati e sulle responsabilità di chi governa sorge spontaneo.
Si rende necessario, dunque, lo sviluppo da parte dei lettori di un pensiero critico che possa permettere di non abboccare davanti a titoloni di questo calibro, atti soltanto a creare scompiglio e indignazione nel pubblico.
Notizie di questo tipo che tacciano di evasori la maggior parte dei contribuenti italiani, dovrebbero creare un certo dissenso nei cittadini che pagano regolarmente le tasse, negli imprenditori che salvaguardano i propri dipendenti, nei dipendenti stessi che si vedono tassati gli stipendi, in tutti coloro che hanno un minimo di senso critico per boicottare questo tipo di informazione allarmista.
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